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I giudizi

I top e i flop della 14a giornata di Serie A: Fiorentina, che disastro. In tre per lo Scudetto

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Dopo gli anticipi del sabato, la Fiorentina resta ultima e da sola, vista la vittoria del Verona. Il Napoli e il Milan invece vincono e rimangono davanti a tutti, si ferma la Roma a Cagliari, bene anche il Parma
Alessandro Savoldi
Alessandro Savoldi

In una giornata diSerie Ache aveva in programma diverse partite dal gran peso specifico, ecco chi ha convinto e chi invece ha deluso. In questo turno sono diverse le squadre ad aver steccato: scopriamole insieme.

I top della 14a giornata di Serie A: Napoli, Inter e Milan tentano la fuga

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La corsa Scudetto rischia già di essere un affare a tre. Partiamo dal Milan, che ha chiuso il turno con la vittoria esterna sul campo del Torino. Dopo essere andati sotto di due reti, i rossoneri sono stati bravi a rimontare, anche grazie a un super Christian Pulisic. Lo statunitense è senza dubbio l'uomo più importante di questa squadra che in attacco fatica, vuoi per mancanza di alternative, vuoi per giocatori che non stanno rendendo. Il suo contributo è stato fondamentale ancora una volta. Nota di merito anche per Rabiot, che finalmente si sblocca con un bel gol dalla distanza.

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Promosse a pieni voti anche Napoli e Inter. Nei due big match di giornata, Napoli-Juventus e Inter-Como, le due squadre che si sono contese lo Scudetto l'anno scorso non hanno deluso. Il Napoli, in piena emergenza, ha incassato il gol del pareggio, riuscendo poi con tenacia a rimettersi davanti. L'Inter invece ha spazzato via il Como, giocando una partita grintosa, intensa e affamata. Ottimi segnali dunque sia per Chivu che per Conte.

Passa di rigore un Parma che muove la classifica e batte una concorrente diretta come il Pisa. I crociati hanno sofferto il giusto, anche dopo essere andati in vantaggio, con Corvi che non ha dovuto fare grandi parate. Anche qui un messaggio forte di Cuesta e dei suoi ragazzi a questo campionato. Messaggio fortissimo invece del Verona, che batte l'Atalanta grazie a una prestazione di enorme spessore. I ragazzi di Zanetti tolgono lo zero dalla casella "vittorie" e dimostrano di essere un grande gruppo, trascinato da Giovane, bravo a riscattarsi dopo l'errore di settimana scorsa proprio contro il Parma.

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Infine, gran vittoria anche per il Cagliari, di Pisacane ma soprattutto di Palestra. Il prodotto del settore giovanile dell'Atalanta cresce partita dopo partita, dimostrandosi sempre di più un giocatore adatto a palcoscenici anche più importanti. Finirà la stagione in Sardegna, ovviamente, ma poi potrebbe fare un salto in avanti, che, anche in ottica Nazionale, gli farà sicuramente bene.

I flop della 14a giornata: Fiorentina, così rischi davvero

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Impossibile, ancora una volta, non partire dalla Fiorentina. La Viola ha perso 3-1 a Sassuolo, in rimonta. Paradossalmente, in tutto il contesto, il risultato è la cosa meno grave. Giocatori che litigano per un rigore, botta e risposta tra Vanoli e Gudmundsson sui social, il capitano che esce arrabbiato con l'allenatore per una sostituzione: che disastro. Impossibile pensare di salvarsi se questo è il clima all'interno dello spogliatoio, perché, per quanto i giocatori siano sicuramente superiori individualmente a quelli delle squadre del fondo della classifica, in campo si gioca squadra contro squadra. E la Fiorentina, in questo momento, squadra non è.

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Anche Vanoli si lascia andare in conferenza stampa a uno sfogo poco comprensibile. "Non sono ancora riuscito a entrare nella testa dei giocatori", ha detto, tra le altre cose. Normale, se fossero passati un paio di giorni. Accettabile, se fosse passata una settimana. Peccato che sia passato un mese. A questo punto viene da chiedersi se sia possibile, entrare nella testa di questi giocatori. Non per Vanoli, che tecnicamente e tatticamente ha poche colpe, ma per un qualsiasi allenatore. In ogni caso, serve mandare un segnale, che sia tramite il mercato, cambiando il capitano o rivoluzionando il modo di stare in campo. Potrebbe mandarlo un dirigente forte ed esperto, che in questo momento non c'è, o la proprietà, che per problemi più grandi del calcio è distante dalla città. Urge una svolta. Altrimenti, per la Fiorentina sono dolori.

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Brutta sconfitta anche per il Como. I lariani perdono 4-0 a San Siro dopo undici risultati utili consecutivi. Il passivo pesante non ridimensiona il cammino di una squadra che è sicuramente ben organizzata e molto ben allenata da Fabregas, ma sicuramente definisce quelli che ne sono i limiti. Giocare senza adattarsi all'avversario può essere un pregio, filosoficamente parlando, ma può portare poi a risultati come quelli di sabato, quando magari sarebbe servita un po' di pragmaticità. Pregi e difetti di una squadra sui generis, unica in Serie A e forse anche in Europa.

Flop infine della Roma. La squadra di Gasperini ha un potenziale offensivo bassissimo, fatica terribilmente a fare gol e ha assolutamente bisogno di un attaccante, che sia già in rosa o che venga aggiunto a gennaio. Questa squadra quando prende gol non vince praticamente mai, numeri alla mano: in Serie A è riuscita a farlo solo a Firenze. Anche a Cagliari ha pagato l'intensità dei padroni di casa: la sensazione è che il problema sia la rosa troppo corta. Vedremo cosa faranno i giallorossi nel mercato invernale.