Questa sera si deciderà di dovrà sfidare il Napoli nella finale di lunedì. Alle 20 scenderanno in campo Inter-Bologna, sfida con i pronostici favorevoli alla squadra di Chivu ma che i ragazzi di Italiano sono pronti a ribaltare. Come ormai lo dimostrano da due anni. Nonostante i Felsinei non hanno avuto lo stesso successo del club neroazzurro possono comunque vantare di avere avuto tra le proprie fila giocatori che a suon di gol hanno scritto pagine di storia nel calcio italiano. E lo stesso vale per la Beneamata. Rivediamo i migliori bomber di entrambe le squadre.
Supercoppa Italiana
Inter-Bologna, i migliori bomber del passato: da Milito a Signori, da Meazza a Savoldi


Inter, dal mito di Meazza al Principe Milito: i migliori bomber della storia nerazzurra
—Non è un caso che la casa dell'Inter sia intitolata al più grande bomber della storia nerazzurra. Un giocatore che nessuno in quasi un secolo è stato capace di superare per numero di marcature. Stiamo parlando di Giuseppe Meazza, i cui 284 gol in 408 presenze hanno fatto entrare il nativo di Milano nella leggenda del calcio mondiale. Contando poi i due mondiali vinti con l'Italia nel 1934 e 1938.
Dal padre del calcio di Milano, passiamo ad uno che ha deciso di seguire le orme del padre. Non indossava la maglia dell'Inter, ma del Grande Torino. Valentina Mazzola sarebbe stato sicuramente orgoglioso di vedere il suo figlio Sandro entrare nella leggenda del calcio. Sandro Mazzola ha dedicato la sua carriera a soli due colori: quelli neroazzurri. 17 anni all'ombra del San Siro culminati con ben 162 reti in 572 presenze che hanno portato nella bacheca della Beneamata 4 scudetti, 2 Coppe dei Campioni e 2 Coppe Intercontinentali.

Una volta lasciato il calcio, per l'Inter era arrivato il momento di cercare un erede ma non si era accorta che era più vicino di quanto pensasse. Roberto Boninsegna, nato a Mantova, raccoglie l'eredità lasciata da Mazzola e in 7 anni in neroazzurro colleziona 288 presenze e 174 reti. Una carriera "macchiata" da un trasferimento alla Juventus nel 1976 che destò non poco scalpore.
Da un giocatore di bassa statura passiamo ad uno più alto e non tanto robusto. Un giocatore che per la sua, appunto, statura sarebbe passato alla storia con il nome di "Spillo". Alessandro Altobelli arriva all'Inter nel 1977 dopo due stagioni di grande livello con il Brescia. I neroazzurri rimangono ammirati dalle sue ottime prestazioni con "La Leonessa" e Spillo dimostra a tutti che la dirigenza aveva visto bene. 11 anni al Meazza arricchiti da 209 reti in 466 presenze, numeri che fanno di lui il secondo migliore marcatore della storia della Beneamata.

Uno dei bomber più recenti dell'Inter nasce, guarda caso, proprio a Bologna. Nella sua carriera ha militato in ben 12 club ma in nessuno ha lasciato il segno tanto quanto nell'Inter. Stiamo parlando di Christian Vieri. Dopo un anno da grande protagonista nella Lazio, passa ai neroazzurri nel 1999 per la cifra record di 90 miliardi di lire. La sua carriera sarà ricca di reti (123 in 190 presenze) ma povera di trofei. In 6 anni con il Biscione porterà a casa solo una Coppa Italia, proprio nella sua ultima stagione.
Era chiamato "Il Principe" ma poi è diventato Re. Diego Milito arriva all'Inter nel 2009 dal Genoa e subito diventa l'idolo dei tifosi a suon di gol. La sua collaborazione affiatata con Samuel Eto'ò conducono la Beneamata alla conquista della Champions League nella magica notte di Madrid, dove l'argentino è autore di una splendida doppietta. Una stagione sufficiente per entrare nel libro dei grandi.

Bologna, una storia di gol cominciata dal "padre" Schiavio e seguita dai suoi "figli"
—A differenza di Giuseppe Meazza non ha uno stadio intitolato ma come il suo collega anche ad Angelo Schiavio il Bologna e tutta l'Italia gli devono molto. Grande protagonista nella vittoria del Mondiale nel 1934, Schiavio lo si può definire il padre fondatore della storia dei Felsinei. 16 anni all'ombra dello Stadio Littoriale (il nome Dall'Ara arriverà solo nel 1984), per un totale di 362 presenze e 251 reti, un record che dopo quasi un secolo resta ancora imbattuto.
Dopo Angelo Schiavio fu la volta di Carlo Reguzzoni a prendere in mano le redini. 8 anni insieme al suo "maestro" prima del ritiro di quest'ultimo, gli furono importanti per diventare poi un idolo della tifoseria dei Petroniani. Dal 1930 al 1943, con una piccola parentesi nella stagione 46-47, Reguzzoni realizzò 143 reti in 377 partite. Si ritirò nel 1948 dopo aver concluso la sua terza avventura con la Pro Patria.
Ha detenuto per moltissimo tempo il record di reti consecutive in campionato senza calci di rigore (10), infranto solo nel 1994 da Gabriel Batistuta. Ezio Pascutti ha esordito giovanissimo con il Bologna, nel 1955 ad appena 18 anni e con Marino Perani formò una coppia d'ali praticamente imbattibile. Rimase con i Felsinei fino al 1969, con 296 partite in serie A e 130 reti. Con la propria squadra conquistò anche il celebre scudetto del 1964, guadagnato nello spareggio con l'Inter, e una Coppa Mitropa.

Il Bologna lo ricorda non solo per i suoi gol ma anche, e soprattutto, per la sua rete regolare non convalidato per l'intervento di un raccattapalle nella famosa sfida con l'Ascoli. Giuseppe Savoldi, dunque, si è dovuto "accontentare" di 137 reti con i rossoblù, con i quali ha vinto due volte la Coppa Italia. Da Giuseppe Savoldi passiamo ad un altro Giuseppe entrato nel cuore dei tifosi bolognesi, ovvero "Beppe" Signori. Arrivato a Bologna nel 1998, dopo aver scritto pagine di storia con la Lazio, il nativo di Alzano Lombardo vince subito la Coppa Intertoto UEFA e chiude la sua avventura nel 2004 dopo 84 marcature in 176 presenze.
Da attaccante a dirigente. Come Signori, con un passato nella Lazio. Marco Di Vaio viene acquistato dal Bologna nel 2008 e fin da subito conquista il cuore dei Felsinei con ben 25 reti nella prima stagione. Divenuto capitano l'anno seguente, risulta decisivo nella lotta salvezza. In "soli" 4 anni al Dall'Ara, Di Vaio realizza 66 reti in 148 partite. Appese le scarpe al chiodo dopo tre anni in Canada diventa, appunto, dirigente dei Veltri.
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