Rafael Leao anche in una stagione da 6 gol e 1 assist in 12 partite riesce a non convincere tutti. Quando si parla del portoghese le affermazioni diventano tutte ipotesi e dubbi. Sembra che ogni anno Leão debba dimostrarci qualcosa di nuovo. Va in doppia cifra? potrebbe fare di più. Va in doppia cifra di gol e assist? beh ma potrebbe fare meglio. Con il portoghese si vive perennemente nel mito dell'eterno ritorno nietzschano, dove tutto si ripete all'infinito nelle stesse modalità. Tuttavia, quest'anno, Allegri ha provato a mescolare un po' le carte a cambiare il corso della storia.
IL PORTOGHESE
Milan, Rafa Leao e il mito dell’eterno ritorno di Nietzsche: l’accettazione del ruolo di punta

Il 10 gioca in un ruolo che gli apparteneva anni e anni fa quando ancora era un teenager: la punta. Max ormai sembra aver trovato nel 352 la sua coperta di Linus, ma del resto per chi non lo è in A? Detto che un fuoriclasse come Rafa non può e non deve essere lasciato fuori, la sua presenza in questo schema di gioco diviene enigmatica, come il suo percorso calcistico. L'esterno a tutta fascia non è nelle sue corde, rimane solo la linea offensiva delle due punte. Come si sta comportando Leão da 9?
Le vite passate di Rafa Leao
—Di Rafa Leao si è scritto tantissimo in questi anni. La colpa? L'incredibile stagione 2021-22, dominata da MVP del campionato. All'epoca il nazionale portoghese vestiva ancora il 17 come numero di maglia. Rafa Leao ha la colpa di essere uno dei rarissimi giocatori dalla qualità enorme in un campionato tecnicamente scarso come quello italiano. Quest'anno è accompagnato da Nico Paz e Yildiz ma negli anni scorsi... guardavamo al portoghese come si guarda la rivelazione sacra. In questi tristi anni, il 10 è stato come le lingue di fuoco dello Spirito Santo. Siamo stati travolti dalle sue fiamme, dai suoi scatti brucianti e dal suo dribbling freschissimo.
Nelle stagioni passate, Rafa Leão ha spesso agito come ala/trequarti di sx, specialmente in 4231 e 3421. I suoi numeri sono sempre stati ottimi esclusi i primi due anni di normale ambientamento. Rafa arriva a Milano da ventenne, trascinandosi la questione legale con lo Sporting Lisbona. Sempre per citare l'ottimo filosofo tedesco e il concetto di ciclicità e ritorno, il portoghese giunge a Milano da punta centrale. In Francia con il Lille mette a segno 8 reti in 26 match da prima punta. Il primo biennio rossonero è discontinuo per cambi di allenatore e per il COVID. 6 gol per stagione ma con Pioli si instaura un ottimo rapporto e la possibilità di sviluppo in un'altra zona del campo: la fascia.
L'esplosività inafferrabile del 10
—Da ala Rafa Leao conquista tutto. Doppia cifra stagionale di reti e assist per i 4 anni consecutivi. I numeri di G+A (gol e assist combinati) sono paurosi: 26, 31, 29, 25. Il portoghese è un calciatore che fa la differenza in A. È uno degli ultimi fenomeni presi in età precoce e uno dei pochi trattenuti dinanzi alle mega offerte europee. Il potenziale creativo di Rafa Leão è devastante, sulla linea laterale è in grado di produrre qualsiasi cosa. Tuttavia, il prezzo da pagare per riuscire a godere delle giocate del 10 ogni weekend è la sua discontinuità. Al calciatore questi anni è stato spesso rimproverato di giocare con una certa indolenza e noncuranza del collettivo. Spesso dette in maniera pregiudiziale per un lifestyle eccentrico del calciatore tra moda e musica, queste affermazioni sono quelle di chi si sente tradito.
A Leão è stato addossato un carico estremo di aspettative ogni anno, sempre con l'attesa di chi debba dominare il campionato dalla prima giornata all'ultima. La forza dell'ala tuttavia sta proprio nel non essere sempre decisivo. L'ex Lille è un giocatore spettacolare: egli volontariamente decide di sonnecchiare tutto il match, lascia giocare un po' i bambini. Ad un tratto, in un momento che decide lui e solo lui, prende palla, fa un break e risolve la partita. Rafa Leao rifiuta il desiderio ossessivo della nostra società del possedere costantemente tempo e spazio, dell'esposizione sempiterna dei pregi e della sovrapproduzione capitalistica ed estetizzante. Il calciatore non ci rispetta, ci prende in giro.

Ritorno alle origini: fare la punta centrale
—Ciò che rende il Superuomo tale, è l'accettazione e il desiderio di rivivere la stessa vita all'infinito. Il desiderio diventa volontà di potenza, si traduce nell'abbracciare l'eterno presente, l'attimo e l'istante. Perciò Rafa Leão decide di ritornare alle proprie origini, di rivivere la sua vita, accettandone gioie e dolori. Da punta nelle giovanili portoghesi e nel club francese a punta nel club italiano. Le difficoltà in questo ritorno esistono. Il 10 è un calciatore che ha imparato a gestire ampi spazi di campo davanti a sé, che sente la necessità impellente di liberarsi e volare su ampie porzioni di campo. Il lavoro che spesso è costretto a fare da punta lo limita da questo punto di vista. Il gioco spalle alla porta sta diventando solo ora una sua prerogativa, ma non lo soddisfa più di tanto. Il portoghese è migliorato molto nella protezione del pallone contro gli enormi centrali italiani, ma rimane comunque mediocre rispetto al ruolo.
Questo nuovo ruolo porta in dote nuovi pregi e nuovi difetti. Rafa è migliorato esponenzialmente nella finalizzazione (81 percentile per conversione di tiri in goal) e nel gioco associativo (anche se questo punto dipende molto dal compagno di reparto). 6 gol sono un ottimo bottino, considerando quanto è stato limitato finora dagli infortuni (oggi non sarà a Sassuolo). Ormai il portoghese ha sviluppato anche un buon senso del gol, come nel caso del gol alla Lazio.
I dati* di Rafa Leao nel 2025-26
—Occupa benino (63 percentile per npxG, cioè xG senza rigori) e tanto l'area (77 percentile per tocchi in area avversaria) ma è altrettanto abile a spostarsi sulla sua ex zolla di competenza a sx per aprire spazi adibiti ad inserimenti o sovrapposizioni. Nonostante la sua trasformazione non ha perso la creatività e l'esplosività: è nel 99 percentile (il massimo) per xAG, cioè rimane il miglior creatore di occasioni su azione. Inoltre, per le transizioni di Max è fondamentale ed efficace per come conduce e porta palla dal centrocampo in avanti. Per conduzioni progressive si piazza al 96 percentile con 2.87 per 90 minuti. Inoltre è nel 99 percentile per conduzioni nell'ultimo terzo di campo e nel 96 per conduzioni nell'area di rigore. L'esempio più classico è l'azione che ha portato al gol di Pavlovic contro la Roma. Anche negli assist è elitario, pochi sono convertiti dai compagni ma i dati lo posizionano al top: 99 percentile per xA (expected assist).
Queste settimane si è parlato molto anche di un suo possibile rinnovo (attualmente in scadenza nel 2028), segno che il Milan continua a considerarlo il proprio top player e stella del progetto. Tuttavia, nessuno sembra aver accettato com'è andata la vita di Rafa Leão, tranne Leão stesso. Del resto, noi non siamo il Superuomo, lui sì.
*Dati FBref validi per la Serie A '25-26, confrontati con le altre punte del campionato
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