I top e i flop della 13a giornata di Serie A: Napoli e Milan di corto muso, male il Bologna

In un campionato che non conosce padroni, nuovo cambio della guardia in vetta alla classifica: adesso davanti a tutti in Serie A ci sono Napoli e Milan. Ecco i top e i flop del 13esimo turno di campionato.

I top della 13a giornata di Serie A: Napoli e Milan quanto basta, l'Inter riparte

Inizia a crearsi un gap davanti a tutti. Con la sconfitta del Bologna ci sono adesso tre punti tra le prime quattro e le altre. Chi ha convinto di più di queste prime quattro è sicuramente il Napoli. Dopo il terremoto di Bologna, i partenopei sono ripartiti alla grande, concedendo poco e badando al sodo. C'è tanto di Conte in questi mesi della squadra campione d'Italia in carica, ora nuovamente compatta intorno al tecnico salentino. Non è solo una questione mentale però. Gli infortuni di De Bruyne e Zambo Anguissa hanno costretto l'allenatore a cambiare qualcosa: lui ha scommesso su Neres e ha fatto jackpot. Tre gol in due partite, sei punti e vetta della classifica riconquistata.

Vince a San Siro il Milan, che batte la Lazio nel segno dei suoi tre uomini più rappresentativi. Primo: Massimiliano Allegri. Cosa c'è di più 'allegriano' di un 1-0 sofferto ma fondamentale in ottica classifica? Secondo: Rafa Leao. Dopo il nuovo infortunio di Pulisic il portoghese deve caricarsi sulle spalle i rossoneri e, alla prima occasione utile, ha fatto centro. Terzo: Maignan. Il portiere francese sembra finalmente essere tornato sui livelli della stagione dello Scudetto di Pioli e sta impressionando: probabilmente è la più lampante dimostrazione di quanto un contesto che funziona possa valorizzare e stimolare mentalmente un calciatore.

In top anche la Cremonese di Jamie Vardy. Di Jamie Vardy, sì, perché l'ex Leicester nonostante gli scetticismi iniziali si è preso i grigiorossi sulle spalle e, con una doppietta, ha regalato tre punti d'oro ai suoi sul campo del Bologna: mica poco. Bene anche il Lecce, bravo a sfruttare un appannamento clamoroso del Torino in avvio di gara e a portare a casa tre punti d'oro. Infine, vince anche il Genoa a Marassi: non succedeva da quasi un anno. De Rossi ha iniziato alla grande: forse bastava mettere i giocatori nel proprio ruolo.

I flop: Fiorentina e Verona continuano a scavare, Bologna sprecone

Partiamo dal basso, ovvero da Fiorentina e Verona. I Viola sono incredibilmente senza vittorie dopo tredici partite. Per quanto la rosa sia costruita male, è chiaro che i giocatori valgano individualmente di più di questa classifica. Ora però la strada si inerpica e lottare per la salvezza quando non sei abituato e preparato mentalmente a farlo diventa complicato, Sassuolo 2023/24 docet.  Anche perché i concetti di Vanoli, tutto grinta e sacrificio, faticano ad attecchire. Oltretutto, non sembrano funzionare nemmeno le scosse di defibrillatore emesse a parole dall'allenatore ex Toro e da Dzeko: attenzione, perché ormai siamo a un terzo di campionato.

Il Verona, per quanto ciò sia meno sorprendente, è anch'esso ultimo con zero vittorie all'attivo. A gravare su una situazione che già di per sé sarebbe critica, è il calendario. Gli scaligeri han già giocato contro Pisa, Parma, Cagliari, Genoa e Lecce, cinque delle sette squadre in lotta salvezza oltre all'Hellas. Settimana prossima c'è l'Atalanta, poi sarà la volta del delicatissimo scontro diretto con la Fiorentina. E Zanetti si gioca tantissimo, se non tutto.

Spreca un'occasione più unica che rara il Bologna. Come detto, le prime della classe sono tutto fuorché perfette, perdono punti spesso e la soglia Scudetto sarà ancora intorno agli 80 punti. Ecco, in teoria i rossoblù se la potrebbero giocare. Il passo falso con la Cremonese però ricorda molto quelle sconfitte sul più bello dell'Atalanta di Gasperini, squadra di cui ormai i rossoblù hanno preso il posto come outsider bella, divertente e in grado di valorizzare i calciatori in rosa. Purtroppo per Italiano e la sua truppa, questi tre punti persi sono una doccia gelata e un primo solco rispetto a chi guida la classifica, oltreché un messaggio poco incoraggiante nell'ottica di una lotta Scudetto che avrebbe potuto includere anche i rossoblù.