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L'ANALISI

Un Napoli di rigore spezza la maledizione della Coppa Italia tra indicazioni, bocciature e certezze

Alessia Bartiromo
Alessia Bartiromo
Il campo dà nuovamente ragione a Conte che, anche in grande emergenza e con le seconde linee, continua a vincere portando entusiasmo nella settimana che avvicina alla sfida contro la Juventus.
00:57 min

Una notte che sembrava infinita, con la lotteria dei calci di rigore che ha fatto compagnia ai 50.000 dello stadio Maradona. Ce ne sono voluti ben 20 per decretare il vincitore di Napoli-Cagliari valida per gli ottavi di Coppa Italia: gli undici metri hanno sorriso ai partenopei, con il penalty decisivo siglato da Alessandro Buongiorno. I difensori sono stati i grandi protagonisti del match così come le scelte dei due allenatori, in una giornata perfetta per raccogliere nuove consapevolezze e, perché no, anche sperimentare. Se, infondo il fine giustifica i mezzi, il campo dà nuovamente ragione ad Antonio Conte che, anche in grande emergenza e con le seconde linee, continua a vincere portando entusiasmo nella settimana che avvicina alla madre di tutte le partite per i tifosi azzurri, Napoli-Juventus.

Le scelte di Conte e gli esperimenti del Napoli in Coppa Italia

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Di necessità virtù: è questo il motto di Antonio Conte che in questo periodo, oltre che amma faticà, again, cchiù assaje e un più nostalgico come back in the past, ha sentito la fortissima esigenza di attivare la modalità sopravvivenza. Gli infortuni di Meret, Lukaku e De Bruyne non erano abbastanza, per il destino che mette ancora lo sgambetto agli azzurri e ferma per lungo tempo anche Gilmour e Anguissa.

Una vera e propria emergenza a centrocampo che ha costretto il tecnico azzurro a sperimentare, il che non è mai un elemento negativo. Chiamati a superare i propri limiti infatti, il Napoli si è scoperto non solo ancora resiliente ma anche più a proprio agio in un vestito più fantasioso e libero di esprimersi. Il cambio modulo con le fasce sganciate hanno regalato più brio anche all'attacco che, a poco a poco, sta aumentando i giri e i protagonisti in gol. Per la gara di Coppa lo sforzo però, è stato doppio: chiamare in causa coloro che hanno giocato di meno e coloro che non erano titolari da un po', facendo sentire tutti parte integrante del progetto. Detto fatto. 

Reparto arretrato di carattere anche nei calci di rigore

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A brillare come sempre il reparto arretrato con Olivera e Spinazzola ritrovati, in grandissimo spolvero, più stanchi soltanto nella ripresa, avendo investito tantissime energie fisiche e mentali. Non considerando come grave l'errore sulla rete subita, figlia anche di una sfortunosa azione, è proprio la difesa a fare la differenza anche nei calci di rigore, sapendo di non poter sbagliare al cospetto di un Cagliari alquanto perfetto dagli 11 metri: Spinazzola, Juan Jesus, un incredibile Milinkovic-Savic in veste di goleador e Buongiorno nel penalty decisivo hanno fatto la differenza, dispensando non solo tecnica ma anche nervi saldi e tantissimo carattere, nel momento topico del match. Altra nota di merito per l'estremo difensore azzurro che non solo ha parato il tiro di Luvumbo Zito ma ha anche eluso Caprile con una traiettoria da crack.

Lucca si sblocca, esordio per Vergara e Ambrosino

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Tra le note più positive della serate c'è il ritorno al gol di Lucca, che aveva bisogno non solo di fiducia scendendo in campo dal 1' ma anche del feeling ritrovato con la rete, in attesa del ritorno in campo del lungodegente Lukaku. A brillare nel pomeriggio inoltrato del Maradona è sicuramente il diamante grezzo di Antonio Vergara, autore di un'ottima prova di quantità, qualità e carattere così come quello di Giuseppe Ambrosino, particolarmente emozionanti per l'esordio dal primo minuto. Sicuramente la qualità della panchina attuale partenopea non è come quella della rosa al completo ma resta il diktat di necessità virtù e questo Napoli camaleontico a Conte piace tantissimo. E anche ai tifosi, carichissimi per il big match del Maradona domenica contro la Juventus, che non poteva arrivare in un momento migliore.