derbyderbyderby calciomercato Stulic, ESCLUSIVA Todorovic: “Segnare è la sua specialità, vi dico chi mi ricorda”

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Stulic, ESCLUSIVA Todorovic: “Segnare è la sua specialità, vi dico chi mi ricorda”

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Il giovane talento approda al Lecce dopo aver dimostrato il suo valore in patria e all’estero. In questa esclusiva con Nebojsa Todorovic che lo ha seguito da vicino, scopriamo i punti di forza e le peculiarità
Stefano Sorce
Stefano Sorce

Dai campi polverosi della Serbia ai riflettori della Serie A italiana: la storia di Nikola Stulic è quella di un giovane attaccante che ha saputo trasformare ogni passo in un’opportunità. Nato a Sremska Mitrovica nel 2001, ha mosso i primi passi nel vivaio del Partizan, ma è stato al Radnicki Nis che ha trovato la sua dimensione, segnando 10 gol in 32 partite e attirando l’attenzione dello Charleroi. In Belgio, ha continuato a crescere, mettendo a segno 18 gol in 56 presenze e guadagnandosi due convocazioni con la nazionale serba.

Nel 2025, a 24 anni, Stulic ha fatto il salto in Serie A, accettando la proposta del Lecce per una cifra che si aggira intorno ai 5 milioni di euro. Un investimento che ha suscitato curiosità e aspettative. Per comprendere meglio il talento e il carattere di questo giovane attaccante, ci siamo rivolti a Nebojsa Todorovic, giornalista di Nova.rs, che ha seguito da vicino la sua carriera in Serbia e all’estero. In questa intervista, Todorovic ci offre uno spunto privilegiato per conoscere meglio Nikola Stulic, il suo stile di gioco, la sua personalità e le prospettive nel calcio italiano.

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Nikola Stulic, neo attaccante del Lecce di Eusebio Di Francesco, Instagram

"Stulic? Un mix tra Kovacevic, Milosevic e Vlahovic"

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Che reputazione ha Nikola Stulic tra i tifosi ed i media in Serbia? Quali aspetti del suo gioco sono maggiormente apprezzati?

"Stulic, prima di trasferirsi in Italia, ha disputato una stagione con il Partizan, uno dei club più prestigiosi della Serbia. Non è stata però un’esperienza positiva: non riuscì ad adattarsi bene, anche perché era molto giovane. Oggi ha 23 anni, ma allora era ancora più acerbo e forse non del tutto pronto per il grande palcoscenico del calcio professionistico. Giocare al Partizan comporta una pressione enorme".

"Successivamente si è trasferito a Nis, una città nel sud della Serbia, dove ha vestito la maglia del Radnicki Nis. Lì si è messo in mostra: ha giocato ad alti livelli, segnato molti gol e quelle prestazioni gli sono valse il trasferimento in Belgio. Una chiamata internazionale più che meritata. Stulic ha confermato la sua natura di attaccante puro: segnare è ciò che gli riesce meglio. È un calciatore forte, resistente e con grande carattere".

Come descriveresti lo stile di gioco di Stulic e quali sono i suoi punti di forza? C’è qualche giocatore a cui viene spesso paragonato?

"Per quanto riguarda le sue caratteristiche, posso dire che è un giocatore dalle qualità importanti. È alto quasi un metro e novanta, molto forte fisicamente e resistente. Ha ancora margini di crescita, deve lavorare per migliorare alcuni aspetti, ma possiede già delle qualità che lo rendono un attaccante interessante. Se dovessi paragonarlo a qualcuno, direi che è un mix di diversi giocatori. Mi vengono in mente Darko Kovacevic, Savo Milosevic e Dusan Vlahovic anche se Stulic non è ancora del tutto formato: c’è ancora molto spazio per crescere e svilupparsi".

Com’è fuori dal campo? Ha un profilo più riservato, è un leader nello spogliatoio o particolarmente ambizioso?

"Come ho già detto, non lo conosco molto bene fuori dal campo, perché la sua unica stagione al Partizan non è stata sufficiente per capire che tipo di persona o di leader potesse diventare. All’epoca era ancora molto giovane in Serbia e non ebbe la possibilità di mostrare un vero carattere da leader. Tuttavia, quando giochi all’estero, come ha fatto lui in Belgio con lo Charleroi, e segni così tanti gol, questo dimostra qualcosa".

"Direi che ha il potenziale per diventare un leader. Certo, ogni ruolo in una squadra è importante, ma in un club come il Lecce, che spesso si concentra più sulla fase difensiva e lotta per la salvezza in Serie A, un giocatore come lui può essere davvero molto utile, soprattutto per la sua presenza e la sua capacità di segnare. Può fare bene così come è riuscito a fare Nikola Krstovic".

9️⃣ Nikola Štulić 🤝 U.S. Lecce 🟡🔴 pic.twitter.com/EeD8H8q4xR

— U.S. Lecce (@OfficialUSLecce) August 27, 2025

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"Il serbo può sostituire degnamente Krstovic"

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Cosa pensi della cifra pagata dal Lecce di circa 5,5–6 milioni di euro? È considerata eccessiva, giusta o un buon affare?

"Penso che sia stato un buon affare, perché il prezzo di un giocatore è esattamente l’importo che un club è disposto a pagare. Quindi se il prezzo fosse stato troppo alto, magari non avrebbe funzionato, ma cinque milioni penso che sia un prezzo giusto. Ha giocato molto bene in Belgio, e questo lo rendeva meritevole di un trasferimento a cifre più alte".

"Per lui e per la società è stato il momento migliore per andare al Lecce, perché il contratto con lo Charleroi sarebbe scaduto nell’estate 2026, quindi l’estate prossima sarebbe stato svincolato. So anche che c’era dell’interesse da parte di alcuni club greci, come Paok e Panathinaikos. Ma quando arriva una chiamata dall’Italia, non ci sono dubbi: va lì senza pensarci".

Credi che il calcio italiano e il progetto tattico di Di Francesco siano adatti alle caratteristiche di Stulic? Come immagini il suo impatto al Lecce?

"Penso che Stulic possa adattarsi molto bene al sistema di gioco di Eusebio Di Francesco. Lo vedo come un ottimo sostituto di Nikola Krstovic. Mi sembra che i due abbiano caratteristiche simili, sia fisicamente che tatticamente. Credo che possa inserirsi molto bene nella squadra, contribuendo a segnare molti gol".