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Un volo verso nord-ovest del Vecchio Continente, laddove l'arte trovò un'espressione senza precedenti nel genio di Van Gogh. L'obiettivo? Quello di mettere le ultime due sconfitte in campionato alle spalle ed allontanare i malumori. Cristian Chivu ha delle risposte: l'Inter si impone per 2 a 0 in casa dell'Ajax, alla prima partita della nuova edizione della Champions League. Una partita che conferma lo stato di grazia di Marcus Thuram, autore della doppietta-vincente. Così, il Biscione nerazzurro ha fronteggiato l'eroe omerico Aiace Telamonio.
Dopo aver rievocato il nome di un eroe dell'Illiade, sarebbe opportuno chiedere la grazia divina per poter raccontare questa storia. E, dunque, rievochiamo anche il primo verso del proemio: "Narrami, o Diva, del nerazzurro Tikus". Contro il più forte eroe acheo dopo Achille serviva una grande prova. L'Inter parte forte, ma apre a qualche incertezza che si annida nella testa dei giocatori e l'Ajax sente anche il momento.
La sconfitta contro l'Udinese aveva lanciato qualche campanello d'allarme, quella contro la Juventus aveva scatenato la rabbia dei tifosi. La tenuta difensiva preoccupava, le disattenzioni e i black-out sul finale, poi l'assalto a Yann Sommer, reo di essere stato poco reattivo e molle nella partita a Torino. Infine, Marcus Thuram che non esulta e ride con il fratello bianconero: il tifoso voleva il sangue, pure quello fratricida.
Ma la sera olandese porta vento nuovo, seppur con quasi gli stessi protagonisti. Chivu conferma il portiere elvetico tra i pali, in attacco il francese viene affiancato da Pio Esposito; centrocampo titolare e unico cambio in difesa con De Vrij al posto di Acerbi. Il primo tempo si rischia anche di complicare: i tre centrocampisti nerazzurri battono veloce un calcio di punizione, perdendo però pallone e lasciando tutta la metà campo libera per l'offensiva dei Lancieri. L'Ajax è ad un passo dall'aprire le marcature con Godts, ma a salvare l'Inter ci pensa Sommer che intuisce e devia in calcio d'angolo.
La parata del numero 1 interista (di cui molti tifosi chiedevano la panchina) è la sliding door di questa partita, che arriva al 40esimo minuto. Due minuti dopo, è la squadra di Chivu a trovarsi in attacco con un calcio d'angolo: Calhanoglu batte alla perfezione e Thuram stacca imperioso per un altro gol di testa in questo inizio di stagione. Ma nel paese dei tulipani, il francese sceglie di ripetersi a inizio secondo tempo - sempre con il turco dalla bandierina, Tikus trova una nuova incornata per il 2 a 0. Per l'attaccante ex-Borussia Mönchengladbach sono cinque gol in tre partite e, malgrado le critiche dopo la partita contro la Juventus per "l'atteggiamento", il 9 nerazzurro ha tutte le buoni ragioni per sorridere in qualsiasi sfida.
Per la sfida di Amsterdam, Chivu ha scelto qualche cambio mirato rispetto alla formazione dell'Allianz Stadium di sabato scorso. Ritorna Federico Dimarco sulla corsia sinistra, mentre arriva il solito turnover per il centrale difensivo. Panchina per Francesco Acerbi, in campo c'è Stefan De Vrij.
Quella dell'olandese classe '92 è la settima stagione in nerazzurro: un'avventura continua, ma che ha vissuto sia alti che bassi. Eppure, De Vrij è sempre stato un'arma in più ed un punto di riferimento, nello spogliatoio e in campo. Il difensore ex-Lazio, nelle ultime stagioni ha dovuto lasciare spazio alla titolarità del collega italiano, ma ha sempre risposto presente quando chiamato in causa.
Così è stato in Ajax-Inter. Nello stadio della squadra rivale - per lui che ha iniziato il suo percorso professionistico nel Feyenoord -, De Vrij è autore di una gara sublime. Attento e lucido, riesce a imporsi su un peso da 90 come Wout Weghorst, riuscendo spesso ad anticipare e strappare la palla al centravanti suo connazionale. In una squadra in cui il ruolo del centrale è di due giocatori over-30, la loro alternanza risulterà ancora un fattore chiave.
L'altra nota positiva riguarda proprio l'altro cambio rispetto alla formazione del Derby d'Italia. Il capitano Lautaro Martinez riporta un fastidio alla schiena, per mister Chivu non bisogna correre rischi e l'argentino guarda Ajax-Inter dalla panchina. Al suo posto, l'inedita titolarità di questa stagione: Francesco Pio Esposito a fare reparto con Thuram. Il ventenne nerazzurro è l'osservato speciale, su cui tutto il popolo interista e i tifosi della Nazionale italiana ripongono le proprie speranze.
Esposito si mette a servizio della squadra e fa una partita in cui manca solo la ciliegina - ovvero, il gol personale. Il giovane prodigio della Beneamata usa il fisico per lottare in mezzo al campo, vince sia duelli a terra che quelli aerei, ottiene falli per far salire squadra; ma soprattutto non spreca le palle che gli arrivano. Non fa giocate lezione e sopraffine, ma punta alla semplicità e all'efficienza, nel tentativo anche di dialogare con il collega francese (i due riescono a trovarsi più volte nel corso del match).
Il numero 94 si rende protagonista anche di qualche passaggio che porta a tiri o azioni da gol nitide: prima di sponda regala a Calhanoglu la possibilità del tiro ai limiti dell'area di rigore (deviato in calcio d'angolo, quello che porterà alla seconda rete); poi offre un pallone che mette Dumfries davanti alla porta, rimontato dal difensore dell'Ajax. Per il vennte 90 minuti in campo e una prova convincente e si prende i complimenti di tutti: a fine partita, Thuram dirà che "ora tutto il mondo conosce Pio Esposito" - mentre il tecnico rumeno parlerà di lui come "un uomo vero". Insieme a Bonny, l'attacco dell'Inter forse ora può dormire sonni tranquilli e si proietta verso il futuro.
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