derbyderbyderby editoriali Derby d’Emilia tra Bologna e Parma: le cinque stelle degli anni ’90
Derby dell'Emilia

Derby d’Emilia tra Bologna e Parma: le cinque stelle degli anni ’90

Michele Bellame
Michele Bellame Redattore 
Cinque ritratti degli anni Novanta con Baggio, Crespo, Buffon, Thuram, Asprilla e un rapido capitolo sui doppi ex con le carriere e i momenti decisivi che hanno segnato gli incroci tra Bologna e Parma.
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Bologna e Parma si sfideranno oggi in Coppa Italia: dopo alcune partite degli ottavi svoltesi ieri, è il turno delle squadre di Italiano e Cuesta. Questo, è uno dei tanti derby della penisola, che somma tradizioni e sfide nelle sfide. In vista del match di Coppa Italia, questo pezzo ricostruisce la carriera di cinque giocatori più rappresentativi degli anni Novanta, che hanno indossato le maglie delle due squadre.

Roberto Baggio, il campione a Bologna: leadership e fuochi d’artificio

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Nel luglio 1997Roberto Baggio fu l’acquisto-bandiera del Bologna. Il Divin Codino scelse i rossoblù di Ulivieri in vista dei mondiali di Francia '98. In quella stagione, Baggio segnò ben 23 gol in un'unica stagione, fra campionato e coppa nazionale. Nonostante i dissapori con l'allenatore Uliveri, queste ottime prestazioni gli valsero la convocazione in nazionale dal ct Maldini.

Hernán Crespo, la punta che fece volare il Parma

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Arrivato al Parma nella seconda metà degli anni Novanta, Hernán Crespo si impose nel campionato italiano come attaccante implacabile. La sua prolificità in Serie A e nelle coppe rese, il piccolo Parma una realtà temuta. Crespo si rivelò spesso l’uomo capace di cambiare l’inerzia della partita. In particolare, la sua presenza si ricorda anche nelle sfide europee, e nell’epoca in cui Parma e Bologna incrociarono i destini in competizioni a eliminazione diretta.

Gianluigi Buffon, il ragazzo che divenne colonna del Parma

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Gianluigi Buffon esordì in prima squadra al Parma nella stagione 1995-96 e, a partire dalla seconda stagione, si consacrò come portiere titolare. Le sue parate e la personalità contribuirono a stabilizzare una fase di grande competitività del club emiliano. La sua presenza tra i pali della squadra ducale negli anni Novanta, fu determinante per i risultati complessivi del club in campionato e nelle coppe.

Lilian Thuram, la roccia difensiva del Parma

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Thuram arrivò a Parma nell'estate del 1996, e diventò un pilastro del reparto arretrato insieme ad altri campioni come Cannavaro e Sensini. Con la maglia gialloblù, vi rimase per cinque stagioni, vincendo una coppa ed una supercoppa.

Faustino Asprilla, estro colombiano e imprevedibilità

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Il colombiano era un centravanti moderno, uno che, nel calcio attuale, farebbe comunque la differenza. Giocò nel Parma in due momenti diversi della sua carriera. Il primo periodo, fra il 1992 ed il 1996, in cui aveva collezionato numerose presenze fra campionato e coppe europee; il secondo periodo, fra il 1998 ed il 1999, in cui, già trentenne, non replicò le belle prestazioni della prima esperienza, ma comunque servì al gruppo ducale come esperta punta di scorta.

I doppi ex di Bologna e Parma

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Tra i doppi ex che hanno intrecciato la storia di Bologna e Parma, spiccano profili differenti per ruolo e peso specifico. Marco Di Vaio legò il suo nome al Parma a fine anni Novanta e, negli anni successivi, divenne simbolo del Bologna, risultando decisivo anche negli incroci diretti, come il successo rossoblù del 2010 in cui lasciò il segno. Alberto Gilardino, cresciuto nel vivaio gialloblù, tornò protagonista nel confronto fra le due squadre nello spareggio salvezza del 2005, quando la sua rete contribuì alla vittoria del Parma sul Bologna.

Hidetoshi Nakata, protagonista prima a Parma e poi in prestito al Bologna, non lasciò momenti iconici specifici nei derby emiliani, ma la sua doppia parentesi confermò il profilo internazionale del confronto. Marcello Castellini e Davide Fontolan, entrambi con esperienze significative in entrambe le società, rappresentarono invece la categoria dei giocatori di continuità: figure affidabili e preziose nei rispettivi periodi, anche se senza episodi rimasti nella memoria collettiva come determinanti negli scontri diretti.