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L'EDITORIALE

Juventus-Roma, Spalletti promosso a pieni voti e Gasperini boccia la sua linea offensiva

Pietro Rusconi
L'atteso match ha riportato grandi certezze difensive e offensive ai bianconeri mentre l'assenza di una trama di gioco in attacco dei giallorossi ha riaperto una piccola crisi e scatenato i dubbi sulle punte.
01:08 min

Luciano Spalletti 30 e Lode. Lui stesso aveva definito Juventus-Roma come un esame universitario e si è notato come abbia preparato la sfida da tale. Solo due settimane fa pochi avrebbero dato credito ad una risalita imperiosa della sua squadra e una partita col Napoli troppo brutta per portare qualche speranza in vista dell'anno futuro. Gestione blanda della palla, unici spunti affidati a Yildiz e un atteggiamento inerziale, poco reattivo. Eppure, complice anche la scarsa qualità tecnico-tattica del nostro campionato, si è addirittura riaccesa una piccola luce anche per lo Scudetto. Con la vittoria in Juventus-Roma sono 6 risultati vincenti nelle ultime 7 fra A, Coppa Italia e Champions League.

Tuttavia, le buone prestazioni juventine, seppur contro due dirette rivali per l'Europa, sono arrivate da sole 2 partite, un campione forse troppo risicato per esporsi troppo. Tuttavia, la Roma prosegue nel suo piccolo periodo di crisi e continua a mostrare enormi difficoltà negli scontri diretti. La seconda sconfitta di fila fuori casa mette in allarme il Gasp, soprattutto per la carenza creativa negli ultimi metri dei suoi giocatori. Li ha girati praticamente tutti e nessuno tra trequartisti e punte è riuscito ad incidere davvero nel match di ieri.

La Juventus ha meritato la vittoria in una partita dall'alta intensità, soprattutto nel primo tempo, aggressività e dagli innumerevoli duelli e falli. La Roma, orfana del suo miglior centrale per la Coppa d'Africa, avrà bisogno di un gran lavoro di Massara a gennaio per dare una o più armi offensive nuove al tecnico piemontese. Il sogno rimane l'ex Bologna Joshua Zirkzee, ma le trattative con le squadre inglesi hanno tempi molto lunghi e i giallorossi non possono permetterselo con una Juve così...

L'importanza di Bremer e Openda in Juventus-Roma

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Rispetto al match coi rossoblù, il tecnico di Certaldo ha rimesso al centro della difesa il ritrovato Bremer (fermo da metà Settembre) e ha schierato Openda come punta. Il modulo è rimasto il 3-4-2-1, in attesa di automatizzare alcuni movimenti e aumentare la fiducia per passare a 4 durante la stagione. I due cambiamenti sono stati fondamentali per lo sviluppo del match. Il centrale brasiliano ha giganteggiato contro il riferimento offensivo principale dei giallorossi: Dybala prima e Ferguson poi (seppur per pochi minuti). 5 salvataggi, 2 tiri bloccati, 4 duelli vinti su 7 tentati, oltre che una grande iniezione di sicurezza per gli ottimi compagni di reparto Kalulu e Kelly. Con i bianconeri disposti su un 5-4-1 in non possesso, il suo rientro ha aumentato la compattezza prevista da questo posizionamento.

La punta belga, sempre più in fiducia, ha giovato come prevedibile, dello stile difensivo della Roma. Difesa alta e a uomo: una vera benedizione per la corsa negli spazi dietro i centrali di Openda. L'ex Lipsia è stato preso in carico da Ziolkowski che ha infatti faticato molto nel contenere il nazionale belga. I suoi scatti a trascinare via il centrale polacco, i suoi movimenti incessanti e il suo pressing forsennato, sporcando la prima costruzione di Svilar, hanno prodotto una pericolosità costante, raramente vista negli ultimi anni. Questo ha portato ad una sistematica riproposizione della ricerca della profondità. I filtranti dei giocatori bianconeri sono stati molti e ripetitivi soprattutto da parte dei due interni, Locatelli e Thuram. Inoltre, il belga ha anche trovato il primo gol in campionato, competizione in cui non segnava da Aprile, su invito a porta spalancata di McKennie.

La fluidità posizionale dei bianconeri

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La Juventus di Spalletti è una squadra che sta iniziando a trovare la sua forza nei continui interscambi sulle catene esterne. Inoltre questa tattica di continui spostamenti spaziali di calciatori è stata particolarmente funzionale per questo match. I giallorossi, avendo il riferimento difensivo a uomo, sono stati costretti a continue confusioni causate dai movimenti della linea offensiva bianconera. Centrale in questo gioco è Weston McKennie, che con i suoi inserimenti ha anche condotto al 2-0 bianconero.

L'instancabile americano sta trovando un'ottima intesa della gestione spaziale della fascia con l'ala Conceiçao autore di un'altra ottima partita seppur limitata sempre da qualche errore in rifinitura. I due riescono a coordinare alla perfezione i loro tagli fino al lato opposto del campo e la gestione dell'ampiezza. Inizialmente, come contro il Bologna, era McKennie a tagliare e proporsi sul lato di Yildiz. Successivamente, a sorpresa (il 7 viene spesso isolato sull'esterno per l'1vs1), ha iniziato ad entrare Chico in quelle zone. Risultato? Triangolazione qualitativamente eccezionale con Cambiaso (bazzicante nel mezzo spazio) e il turco (largo), per l'1-0 del portoghese.

Tre giocatori molto tecnici, uniti allo svuotamento dello spazio di Openda, che finalmente stanno iniziando a trovare delle associazioni interessanti. Soprattutto Yildiz ha giocato un grande secondo tempo tra conduzioni, pali e discrete relazioni con i compagni, come nell'azione con Openda col tiro uscito di un niente al 51esimo. Gli stessi difensori e centrocampisti hanno creato delle ottime connessioni per uscire dal basso e andare subito verticali, toccando palla il meno possibile. Se Thuram sembra essere pienamente inserito, seppur con qualche errore di foga e tecnico, Locatelli sta imparando a giocare a ritmi più alti, giocando il pallone a 2 tocchi. Inoltre i due hanno disputato una più che buona partita nella riconquista del pallone, vincendo tanti duelli a terra, 7 su 13 combinati e promuovendo tanti contrasti, 5 solo per l'italiano, con un recupero che ha portato alla transizione col palo di Yildiz.

Le difficoltà di Ziolkowski e Dybala

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La Roma rispetto alla vittoria col Como ha presentato un terzetto difensivo modificato con Rensch a sinistra, Ziolkowski centrale e Mancini a destra, posizionando l'ex applaudito Dybala come 9. Se le novità juventine Bremer e Openda hanno dato un'impronta positiva al match, i due romanisti sono stati tra i fattori più negativi del gioco giallorosso. Il centrale polacco è stato chiamato in causa per le defezioni di N'Dicka ed Hermoso. Ziolkowski è spesso uscito fuori posizione per seguire gli scatti di Openda, intervenendo tardi sull'inserimento aereo di McKennie sul 2-0. L'argentino invece ha avuto pochissimi palloni giocabili e puliti da giocare. Lasciato isolato contro Bremer, il risultato è stato spesso prevedibile. Il compito principale della Joya sarebbe dovuto passare per la sua capacità di associazioni con i compagni di reparto, ma nessuno è stato in grado di creare anche la più minima connessione.

La carenza offensiva del Gasp in Juventus-Roma

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Soulé, Pellegrini, Bailey, El Shaarawy, Baldanzi, Ferguson. Nessuno ha portato qualcosa in dote all'attacco giallorosso (solo Baldanzi è stato reattivo sulla respinta così così di Di Gregorio). Il giro palla della Roma è stato lento e spesso orizzontale e prevedibile, per via del 5-4-1 denso e compatto di Spalletti. Nonostante Mancini abbia provato varie volte la sovrapposizione, con l'abbassamento di Cristante per aiutare l'inizio azione, questa mossa non è stata efficace anche per la partita negativa sulla dx dell'ex Soulé. La Roma non è riuscita a sfruttare delle buone transizioni conquistate con gli errori causati dall'impostazione affrettata della Juventus.

Svilar è stato fondamentale come al solito in difesa (7 parate, 0.55 gol prevenuti e tanta sicurezza al reparto), ma ha mostrato parecchi limiti in costruzione. Nonostante la Juve concedesse l'ampiezza per gli esterni, spesso Svilar si è trovato a lanciare direttamente in verticale sulla punta. Sull'1-o bianconero, il portiere belga ha avuto troppa foga di trovare la profondità, in una situazione di chiaro svantaggio numerico giallorosso (6 vs 2). Nonostante le difficoltà enormi della Roma nel trovare soluzioni offensive incisive, i capitolini sono riusciti a segnare un gol in un momento di estrema difficoltà. Dopo aver rischiato di subire il terzo, un errore di Rugani ha permesso il tiro di Ferguson sulla cui respinta si è gettato prontamente Baldanzi.

La qualità offensiva degli interpreti ha sicuramente avuto un ruolo decisivo per lo scontro diretto e preoccupa anche in vista del futuro. La Juventus ora è a solo 1 punto di distanza dalla squadra di Gasperini e tra certezze ritrovate e calendario molto favorevole rischia di sorpassare e lasciare in scia la Roma per la corsa europea.