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EDITORIALE

Spalletti vince e convince, Italiano con la lingua per terra: Cabal risolve il match per la Champions

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L'atteso big match della giornata ha ridefinito le ambizioni dei rossoblù ma ha ridato slancio alla banda bianconera, soprattutto a quei giocatori che finora sono stati poco utilizzati nel rettangolo di gioco
Pietro Rusconi

Due passi di mambo (Lucio Dalla). Tanto basta a David Cabal per prendere il tempo a Zortea e sovrastarlo nell'1-0 bianconero. Un match sporco, intenso e complesso. La posta in gioco per Bologna-Juventus era alta e nessuna delle due squadre era intenzionata a rendere facile la vita agli avversari. Entrambe reduci dal vincente turno infrasettimanale europeo, si è notata la differenza di qualità nelle rispettive panchine. Questa vittoria permette ai bianconeri di superare proprio gli emiliani e portarsi al quinto posto a 26 punti. Un ottimo risultato che dà fiducia in vista dello scontro diretto di sabato prossimo contro la Roma. Il Bologna invece deve assolutamente recuperare le energie in fretta perché venerdì è già tempo di Supercoppa araba contro l'Inter.

Una Juventus diversa da Napoli

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Sulla carta la Juventus di Luciano Spalletti si presenta con il modulo più utilizzato in questa prima parte di stagione: il 3421. A differenza di Napoli (532) c'è stata infatti l'aggiunta di Jonathan David come punta, per evitare di essere schiacciati dall'intensissimo Bologna di Italiano. Il canadese è stato cercato con grande costanza e lui ha risposto degnamente. Il suo compito è stato soprattutto associativo e ha dimostrato una buona tecnica e capacità di dialogo coi propri compagni. Tuttavia, in rifinitura rimane piuttosto impreciso, ma probabilmente, deve solo continuare a mettere minuti nelle gambe con continuità. Al 35esimo del primo tempo è anche riuscito a trovare il gol dopo un'ottima combinazione con McKennie, ma la rete è stata annullata per fuorigioco dello statunitense.

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Questa azione è esemplare della scelta di gioco di Spalletti. La decisione è quella infatti di giocare subito in verticale, trovare la profondità dietro la linea difensiva alta dei rossoblù. Lancio perfetto di Di Gregorio, spizzata di David per l'inserimento alle spalle di Weston, frittata di Ravaglia e passaggio a porta vuota per il canadese. Un'altra azione sfruttata in questa maniera è sicuramente quella che porta al rosso di Heggem. Al 70esimo, sempre un grande lancio di Digre permette al fresco Lois Openda di sgusciare alla marcatura preventiva del centrale, inducendolo al fallo da ultimo uomo. Questa palla verticale è spesso stata possibile grazie alle ottime combinazioni sulle fasce fra ali ed esterni. In particolar modo ha funzionato efficacemente con gli interscambi di posizione fra McKennie e Conceiçao (sempre pimpante ma eccessivamente fumoso nell'ultimo terzo).

In costruzione la Juventus ha lavorato bene, grazie alla più che buone prestazioni di Locatelli e Thuram. Il ritmo di gioco era veloce e deciso; piano piano si iniziano a vedere degli automatismi ben oliati dal tecnico italiano. Un elemento che ha permesso ai bianconeri di gestire bene il pallone è sicuramente la fase di riaggressione. Una volta persa palla nella trequarti emiliana, la Juventus ha attaccato con grande aggressività i portatori di palla. Esemplare da questo punto di vista la marcatura a uomo di Kelly su Dallinga (7 duelli vinti su 11), fondamentale per ritornare all'attacco.

La forza dei cambi bianconeri in Bologna-Juventus

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La differenza più grande in Bologna-Juventus è passata sicuramente per i cambi. Spalletti ha letto molto bene la partita togliendo un Cambiaso sempre più mediocre e spento per un redivivo Cabal e l'arruffone David per Openda. Queste due sostituzioni hanno dato l'accelerazione decisiva al match. Cabal ha assicurato una buona copertura difensiva e ha trovato un terzo tempo magistrale contro il distratto Zortea (uno schema su piazzato della Juventus non si vedeva da anni, grazie anche alla qualità nel cross di Yildiz). Invece Openda ha messo in seria difficoltà i centrali bolognesi grazie alla sua incredibile velocità e capacità di cambiare direzione in mezzo secondo. Detto dell'espulsione, il numero 20 ha rischiato di raddoppiare in ben altre due occasioni.

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La prima chance arriva proprio per una combinazione con Cabal. Tutto nasce dall'ennesimo filtrante imbucato alle spalle della difesa di Italiano da parte di Thuram che trova il taglio del colombiano. L'esterno mancino con una finta riesce a rientrare e mettere una palla tesa in mezzo per Openda, che sbaglia angolo della porta dove calciare. Ravaglia fa sì una buona parata ma l'altra metà della porta era praticamente sguarnita. La seconda opportunità nasce da un recupero intenso (confermando l'atteggiamento di riaggressione asfissiante juventina) del belga che strappa palla a Holm e tutto solo davanti al portiere rossoblù la spara sopra la traversa. Tante buone notizie per la Juventus ma in rifinitura e in finalizzazione c'è da aggiustare e migliorare la qualità dei passaggi e dei tiri.

Cosa non ha funzionato per Italiano: la stanchezza

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Per il Bologna in realtà c'è poco da recriminare. La formazione iniziale è stata sbagliata ma in un certo senso era obbligata. Due sono stati i giocatori maggiormente in difficoltà: Ferguson e Dallinga. Lo scozzese non ha ancora recuperato la forma per la partita e ha giocato un brutto match, con imprecisioni in marcatura e in possesso. L'olandese invece si è fatto sistematicamente sovrastare dal centrale inglese dei bianconeri (2 duelli vinti su 10) e ha toccato male il pallone (50% passaggi precisi e 13 palloni persi).

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I rossoblù non sono riusciti a pareggiare l'intensità juventina, subendo la grande densità e compattezza della Juve e ciò ha impedito loro di sviluppare il proprio gioco. Gli errori tecnici degli emiliani sono stati molti. La stanchezza del doppio impegno inizia a farsi sentire soprattutto sul lato atletico e tecnico. Il Bologna non è riuscito a svolgere il suo solito pressing uomo su uomo e la linea alta non è stata coperta con i tempi giusti dai centrali.

Tuttavia, non sono mancate le occasioni per fare male. Nel primo tempo ha funzionato a targhe alterne la forte lateralità del gioco di Italiano. Gli interscambi fra ala e terzino (Zortea taglia dentro e Orsolini si allarga e viceversa) sono stati importanti finché non si sono esaurite le energie. L'occasione migliore del Bologna nasce proprio da questo tipo di situazione. Dopo una grande progressione in area di Cambiaghi e il suo cross impreciso, si è sviluppata la catena di dx. Orsolini raccoglie palla e fornisce un filtrante perfetto per l'inserimento nel mezzo spazio di Nadir Zortea che calcia a botta sicura, ma trova la mano di Di Gregorio e la traversa.