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LUCIANO A CUORE APERTO

Spalletti si confessa: “Nazionale? Quanto è accaduto non mi passerà mai”

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Luciano Spalletti, ex ct dell'Italia, si apre a Rai Sport: amarezza per l’Europeo, futuro aperto, fiducia in Gattuso e analisi sulla Serie A. “Napoli favorita”.
Davide Capano
Davide Capano Redattore 

Luciano Spalletti si confessa: “Quanto è accaduto con la Nazionale non mi passerà mai”

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Luciano Spalletti ha rotto il silenzio. L’ex commissario tecnico della Nazionale italiana è stato ospite nella notte di #Nonsolomercato, programma estivo di Rai Sport condotto dal collega Paolo Paganini su Rai 2. Un’intervista intensa in cui il tecnico ha raccontato la sua delusione per l’Europeo, il futuro e il panorama calcistico italiano.

“Purtroppo, quanto è accaduto non mi passa e non mi passerà mai. Sono un uomo che fa le cose in base ai sentimenti, non in base agli interessi. Con la Nazionale ho provato la sensazione di essere in paradiso. Ce l’ho messa tutta. Non sono riuscito a dare niente. Sono dispiaciuto per aver deluso le aspettative. Mi prendo tutte le responsabilità”, ha dichiarato.

Un’autocritica profonda, che non lascia spazio a scuse:

“Avevo scelto io i calciatori, la Federazione mi ha sostenuto. Sono dispiaciuto per i tifosi. Non ho contribuito alla crescita della Nazionale. Nulla mi scivola addosso, tutto mi consuma”.

Fiducia in Gattuso: “Riuscirà a qualificarsi”

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Spalletti ha poi speso parole di grande stima per Rino Gattuso, suo successore sulla panchina azzurra.

“Faccio un grande in bocca al lupo a Rino Gattuso. Credo che convocherà quelli che ho convocato io per la forza che hanno. Sicuramente riuscirà a centrare la qualificazione. Ci conosciamo bene da tempo, ci stimiamo. Siamo simili: passionali e molto dediti”.

E sulla filosofia di gioco:

“Sono uno di quelli che sostengono che il calcio sia semplice, ma bisogna avere idee e passione”.

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Calcio italiano e autocritica: “Non ho contribuito alla crescita della Nazionale”

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Nonostante la delusione personale, Spalletti non crede che il movimento calcistico nazionale sia in crisi:

“Il calcio italiano sta bene, non sta regredendo. Io sceglierei nuovamente i calciatori che ho scelto. A volte non sono stato fortunato perché alcuni hanno attraversato momenti di minore forma fisica o psicologica, ma li ritengo giocatori di qualità”.

Torna poi sul tema della coesione:

“Solo attraverso l’unione si riesce a fare uno scatto importante. I giocatori bisogna farli sentire compatti e tutti un po’ speciali, questo ti dà la forza per vincere. Io non ci sono riuscito”.

Vita privata e futuro: “Non ho un grande rapporto con la felicità”

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Spalletti si è aperto anche sul piano personale, raccontando la sua condizione attuale dopo la fine dell’esperienza in Nazionale.

“Non ho un grande rapporto con la felicità. Sto bene nella mia solitudine. Amo la campagna, i miei animali, mi diverto con i miei amici. Sto bene con me stesso. Allenare ora non è fondamentale per me, devo smaltire e superare quello che è successo. Quando suscito compassione reagisco subito”.

Sulle prospettive future è chiaro ma sereno:

“Se dovesse capitare qualche proposta la valuterò. Un ritorno in un club? Sono tranquillo, penso ad altro”.

E aggiunge:

“Per superare la brutta figura che ho fatto ci vuole qualcosa di clamoroso. Devo ricreare un clima di affetto, riuscire ad essere compatto con i miei calciatori e fare risultato. Il calcio vive di risultati”.

Spalletti sulla Serie A: “Napoli favorita. Curioso di Gasperini alla Roma”

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Sguardo al prossimo campionato: Spalletti elogia i tecnici e indica le squadre da tenere d’occhio.

“Le favorite sono le solite: Napoli, Inter, Milan e Juve. Ma spero ci sia qualche squadra che riesca a inserirsi nella corsa, come Roma e Lazio”.

Particolare attenzione a tre nomi noti:

“Sono contento del ritorno di Sarri e di Allegri, li stimo moltissimo. Sono curioso di vedere cosa farà Gasperini lontano da casa sua, in una piazza importante come Roma”.

E ancora, una carezza al suo vecchio Napoli:

“Il Napoli ha basi importanti, la società ha lavorato benissimo. È la favorita”.

Convocazioni, giovani e talenti: “Non scarterei chi ha fatto scelte bizzarre”

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In chiusura, una riflessione sulla scelta dei giocatori per la Nazionale:

“Quale calciatore mi avrebbe fatto comodo in Nazionale? Avevo convocato Pio Esposito, Leoni... Il mio cruccio è non aver portato nessuno dalla Serie B”.

Apertura anche verso chi gioca fuori dai radar del calcio europeo:

“Se convocherei Retegui che è andato in Arabia? Ormai bisogna essere aperti, non è possibile scartare perché non sono molti i giocatori convocabili. Anche chi ha fatto scelte bizzarre non può essere scartato”.

E, in chiusura, una massima che riassume la sua idea di calcio:

“Il calcio è semplice, ma la semplicità è solo un punto di partenza, non di arrivo”.

Luciano Spalletti si è mostrato in tutta la sua umanità: deluso, ma non arreso. Il suo futuro resta aperto, la sua passione intatta. L’Italia calcistica lo guarda, forse con attesa, forse con rispetto. Il tempo, come sempre, deciderà.