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Una rivalità che si gioca a partire dai ponti sospesi sull'estuario del fiume Tago. Da un lato, il Vasco da Gama che domina nel lato nord con 18 chilometri, dall'altro il 25 de Abril sul versante sud. Due accessi alla capitale, dove due squadre si contendono il dominio per le vie e per i quartieri di Lisbona: lo Sporting e il Benfica. Rivali che si affronteranno nella serata di giovedì 31 luglio allo stadio Algarve per la Supercoppa di Portogallo. Un incrocio denso di storia e colori che meriterebbe di essere raccontato sul grande schermo!
Il carattere della capitale lusitana è quello di un sentimento che è difficile spiegare. In portoghese, il termine usato è "saudade", tradotto con la malinconia ma che mischia anche nostalgia e senso di perdita. Un concetto che Lisbona fa suo e che è percepibile da chi la vive o la visita. La città invita a vivere questa storia secolare, tra arte, architettura e persone. Le stesse che, infine, decidono da che parte stare: dai Leões o dalle Águias.
In questo quadro malinconico, Sporting e Benfica sono un'altra occasione in cui i sentimenti e le emozioni della città vengono fuori. La rivalità vera e propria è iniziata nel 1907 quando si è verificato un passaggio di massa (otto giocatori) dalle Aquile rosse ai Leoni verdebianchi. Poi la contesa di Eusebio, dapprima legato allo Sporting e poi, infine, diventato un simbolo leggendario del Benfica.
La passione per il tifo delle due squadre di Lisbona è coinvolgente, ma è anche lo specchio di una città che si spacca in due e che, infine, fa rumore solo se si è disposti ad ascoltare. Un po' come la città raccontata attraverso Lisbon Story (1994) di Wim Wenders. Una pellicola - di produzione tedesca e portoghese - che mostra quella saudade della capitale lusitana.
Il film di Wenders è sia un omaggio al cinema d'autore europeo che alla stessa città portoghese. Si tratta di un lungometraggio di meta-cinema, che obbliga lo spettatore ad una riflessione che vada oltre l'esperienza in sala o davanti ad uno schermo. Ma è anche una "dichiarazione d'amore alla città di Lisbona e alla musica dei Madredeus" (citando la recensione de El Pais). Infatti, centrale è la musica del fado del gruppo portoghese con la voce di Teresa Salgueiro, la quale è anche attrice.
Una pellicola che ritrae la città dal tempo lento, quasi invisibile. La stessa che si infiamma per il Derby Eterno tra Sporting e Benfica. I rumori della rivalità calcistica non sono un'eccezione, ma sono parte integrante della vita degli alfacinhas (soprannome degli abitanti di Lisbona). Non è solo la malinconia ad essere eterna, ma anche il senso di contrapposizione tra Leoni e Aquile. I primi a rappresentazione della borghesia cittadina, la parte nobile della capitale, commercianti del quartiere de La Baixa; i secondi, invece, si ergono a difesa della parte popolare, dove molti sono legati alla vita portuale.
Il risentimento è quasi naturale. Il rumore della saudade che richiamano ad un tempo così lontano si converte in un rumore viscerale che, però, deve essere colto da chi a quella sensazione è estraneo. Come Wenders fa a dire ad uno dei suoi personaggi, Friedrich Monroe, nella sua Lisbon Story: "Il mondo non ha bisogno di altre immagini, ma di qualcuno che lo sappia ascoltare". Per capire il Derby Eterno, bisogna saper ascoltare bene tutti i suoi suoni.
Anche i cori rappresentano un modo tutto unico di tifare. Mentre i tifosi dello Sporting seguono uno stile melodico che dia maggiore rilevanza alla fede calcistica ("És a Nossa Fé"), i tifosi del Benfica fanno sentire tutto il calore del popolo, come l'inno "Ser benfiquista". Lo dice il protagonista del film del '94, Philipp Winter, un tecnico del suono che si ritrova in questo viaggio a Lisbona alla ricerca dell'amico regista: "Ogni rumore ha un'anima, se sai come catturarla".
Stavolta per catturare l'anima di questo rumore non bisognerà andare né allo stadio José Alvalade né al da Luz. Il terreno di questo incrocio storico per il Portogallo e per la città di Lisbona si giocherà nello stadio Algarve della città di Faro. Appuntamento fissato per le 21.45 di giovedì 31 luglio: Sporting e Benfica si sfideranno per la Supertaça Cândido de Oliveira, ovvero la Supercoppa portoghese.
I Leões arriveranno da campioni in carica della Primeira Liga e della Coppa portoghese. La scorsa stagione, infatti, i verdebianchi hanno battuto i rivali cittadini nelle due competizioni. Nel campionato, le due squadre si sono presentate a pari punti nell'ultima giornata: il titolo si è deciso poi con la vittoria dello Sporting contro Vitoria e il Benfica bloccato sul pari contro il Braga. L'altro incrocio decisivo, nella finale della coppa di Portogallo, si concluso con la vittoria dei Leoni per 3 a 1 nei supplementari. La sfida dell'Algarve rappresenta un primo passo per la rivincita delle Aquile.
I campioni portoghesi, inoltre, si presenteranno senza l'uomo che li ha trascinati la scorsa stagione, con 39 reti in campionato. L'attaccante svedese Viktor Gyokeres, il quale - dopo una trattativa estenuante e la rottura con l'ambiente verdebianco - è diventato un giocatore dell'Arsenal. Può emergere un certo senso di saudade per la cessione del capocannoniere. Per Sporting e Benfica sarà l'opportunità di cominciare al meglio la stagione calcistica, ma soprattutto scrivere ancora la storia centenaria del Derby Eterno della città della malinconia.
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