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Senza Neymar e con tanto Alisson: il Brasile è campione!

di Emanuele Landi – Il cielo è verdeoro sopra Rio De Janeiro. Niente Maracanazo bensì estasi pura per il Brasile che trionfa 3-1 sul Perù nella 46esima edizione della Copa America. Vinta la quinta Copa America su 5 di quelle ospitate in...

Emanuele Landi

di Emanuele Landi -

Il cielo è verdeoro sopra Rio De Janeiro. Niente Maracanazo bensì estasi pura per il Brasile che trionfa 3-1 sul Perù nella 46esima edizione della Copa America. Vinta la quinta Copa America su 5 di quelle ospitate in casa, trofeo numero 9 in bacheca: 9 come il numero dell’assoluto protagonista in questa fase finale Gabriel Jesus. Goal e assist per il bomber del Manchester City nella semifinale vinta con l’Argentina e replay oggi contro il Perù del tigre Gareca. La serata aperta con la cerimonia dalla musica di Pedro Capo e Anitta, due star della musica latino americana. Il cantante diventato famoso con “Calma” e la star carioca hanno voluto ricordare anche il cantante scomparso brasiliano ieri. Dopo un minuto di silenzio per Joao Gilberto, musicista brasiliano, uno dei padri della Bossa Nova, genere musicale che trae le origini dalla Samba, si comincia al Maracana.

Il Brasile arriva a questa finale da strafavorito con 10 goal fatti e zero subiti ed essendo la squadra con il maggior possesso palla. Il Perù, invece, arriva senza pressioni e favori del pronostico cercando di emulare le gesta mitiche del 1985, anno dell’ultima vittoria nel continente sudamericano. Le due formazioni si presentano alla finale con i rispettivi stessi undici schierati nelle semifinali vinte contro Argentina e Cile. L’arbitro cileno Tobar è stato designato per dirigere questa finale a sorpresa. Il Brasile padrone di casa ha rispettato i pronostici nonostante l’assenza di Neymar per tutto il torneo. Il Perù, invece, arriva da outsider dopo aver fatto fuori l’Uruguay ai rigori e il Cile con un secco 3-0. Assenti Willian e Farfan nelle due squadre.

Si tratta di percorso netto del Brasile, tornato ad alzare la Copa dopo l’ultima volta datata 2007 in Venezuela ma quanta sofferenza ci è voluta: molta sostanza, buonissima difesa e poco Joga Bonito. Alla fine ha vinto il Brasile come aveva previsto Messi accusando la Conmebol anche se stavolta la federazione non c'entra. Anzi un rigore non nettissimo e un’espulsione di Gabriel Jesus per doppio giallo stavano per inguaiare gli uomini di Tite. Esulta anche Neymar, il grande assente della Selecao, in tribuna È il remake della gara giocata il 22 giugno ma con un copione di partita completamente diverso. Nel girone fu manita senza storia a favore del Brasile, oggi come previsto gara totalemte diversa e molto più equilibrata. Il Perù dimostra di aver imparato dai propri errori ed inizia meglio imbrigliando il Brasile per il prima quarto d’ora.

Niente dominio ma la Selecao rispetta il pronostico

A quel punto arriva il talento che stappa il match: altro assist di Jesus dopo la semifinale, cross dalla destra e perla al volo di Everton. Terzo goal in questo torneo, dopo aver segnato con la Bolivia e proprio contro la blanquirroja nella gara del girone. Questo è il primo goal subito da Gallese nella fase ad eliminazione diretta. Gara che sembra in discesa per i verdeoro che sembrano poter controllare il campo e al 35’ sprecano la chance del raddoppio con Coutinho. Poi arriva l’episodio: fallo di mano, anche se involontario di Thiago Silva, e Tobar indica il dischetto. Dopo il controllo Var, l’arbitro cileno conferma il rigore. Sul dischetto si presenta El Depredador Paolo Guerrero, pronto a regalare un dispiacere a Tite, ct del Brasile ed ex suo allenatore ai tempi del Corinthians vincitore del mondiale per Club 2012 contro il Chelsea.

Alisson viene spiazzato e subisce la prima rete in questa Copa America. Il 35enne Guerrero va in rete per la volta n 14 in Copa America salendo al terzo posto tra i marcatori di tutti i tempi del torneo. Siamo al 43’ e tutto lascia presagire un intervallo in parità. Niente di ciò perché il Brasile all’ultimo minuto di recupero del primo tempo torna avanti. Gran palla recuperata da Firmino in scivolata, Arthur bravo ad involarsi verso la porta e poi a servire Gabriel Jesus che fredda Gallese al terzo dei tre minuti di recupero del primo tempo chiuso con: 3 tiri in porta 3 gol.

La ripresa si riapre come si era chiusa ossia col Brasile pronto a chiudere il match e il Perù che tenta di pungere in contropiede. Coutinho al 51’ va vicino a centrare l’incrocio dei pali dalla media distanza. La gara resta in bilico ed anche il pubblico del Maracana sente la tensione. Il match torna a rimescolare le carte al 70’ quando l’uomo chiave di questa finale decide di diventare protagonista assoluto, anche in negativo. Gabriel Jesus già ammonito riceve un secondo giallo evitabile e regala un finale di gara di pura sofferenza per i verdeoro.

Dopo due minuti, infatti, ci vuole un intervento di Alisson per mantenere il vantaggio e 60 secondi dopo tutto il pubblico della Selecao sospinge di poco fuori con lo sguardo un bolide dalla distanza di Flores. Soffre il Brasile ma il Perù non riesce più ad impegnare gli uomini di Tite. Al 86’ Zambrano regala ai padroni di casa la chance per chiuderla atterrando Everton. Gallese, dopo aver parato 3 rigori in questa Copa, viene battuto dal subentrato Richarlison che segna il suo primo ma pesantissimo centro in questo torneo. Tre tiri in porta e tre reti per una Selecao molto cinica. Finisce 3-1 ed è festa per il Brasile al Maracana.

 

 

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