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Australia, l’opinione di Alessandro Diamanti: “Qui serve la Serie B per rendere il calcio più forte”

SYDNEY, AUSTRALIA - AUGUST 12: Alessandro Diamanti of Western United kicks the ball during the round 24 A-League match between the Perth Glory and Western United at Bankwest Stadium on August 12, 2020 in Sydney, Australia. (Photo by Cameron Spencer/Getty Images)

La stella italiana del Western United avverte che il calcio australiano non raggiungerà il suo pieno potenziale se non si istituisce una seconda divisione il prima possibile

Davide Capano

Serve una Serie B per rafforzare il calcio australiano. Questo è il problema più grande della A-League secondo Alessandro Diamanti. Il 37enne italiano, intervenuto ai microfoni di The World Game, sottolinea questo aspetto, nonostante sia magnanimo nel lodare la qualità generale del campionato.

“Le squadre hanno molti punti di forza da quello che ho visto – dice il capitano del Western United –. Il calcio qui è organizzato e disciplinato; fatto molto importante. È fisico e piuttosto veloce. L’atteggiamento generale è meraviglioso e ho visto alcuni giovani giocatori interessanti che hanno il potenziale per crescere. Ho notato, però, come molti calciatori siano felici di limitarsi a svolgere il proprio compito ma non in grado di adattarsi alle mutevoli situazioni delle partite. In Italia impari fin dalla tenera età a essere tatticamente flessibile in modo da poter affrontare diverse circostanze”.

Poi l’affondo di Alino: “Credo, tuttavia, che la più grande debolezza del campionato sia la palese assenza di una seconda divisione. La minaccia di una retrocessione darebbe un vantaggio a tutti i club nel corso della stagione. A livello individuale, niente migliora un giocatore più di una dose di sana pressione data dalla paura di essere in una squadra che retrocede e deve affrontare tifosi e media. So com’è. Dall’altra parte, la prospettiva della promozione incoraggerebbe le società a investire di più per guadagnare il posto in una A-League che dovrebbe essere basata sul merito”.

Nel corso dell’intervista viene fuori pure l’altro lato di Diamanti: “In campo ho il sorriso sulle labbra, ma non lasciatevi ingannare. Sono anche molto esigente con i miei compagni di squadra, lo staff tecnico e la società. Lo faccio perché so che per avere successo devi puntare in alto e se c'è qualcosa che non mi piace non esiterò a esprimere il mio punto di vista. Non solo perché sono il capitano, ma anche perché sono fatto così”.

Infine la battuta dell’ex Livorno su attualità e prossimi playoff di A-League: “Stiamo giocando bene ma dobbiamo battere finché il ferro è caldo; l’ho detto ai ragazzi. Andiamo alle finali da outsider e vogliamo essere il team più ‘fastidioso’ possibile. Sapete perché? Le squadre che vincono i trofei di solito sono ‘rompiscatole’, quelle ‘belle’ non vincono mai”.

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