3 di 3 La marcia trionfale del Coquimbo Unido campione/tps_title]
[caption id="attachment_327349" align="alignnone" width="300"]<img class="size-medium wp-image-327349" src="https://redazione.derbyderbyderby.it/wp-content/uploads/202511/ea568ddff82c61f64a3ba4b23cbac567.jpg" alt="" width="300" height="200" /> Cecilio Waterman, attaccante del Coquimbo Unido e protagonista della vittoria del titolo cileno. (Foto di John Duran/Getty Images)[/caption]
Come spesso si dice "<em>la prima volta non si scorda mai</em>". Proprio quello che in questo momento sta vivendo il Coquimbo Unido. La squadra di Esteban Gonzalez Herrera ha infatti conquistato dopo 67 anni il suo primo storico titolo nazionale al termine di un campionato semplicemente dominante. Grazie al 2-0 sull'Union La Calera, i "<em>Pirati</em>", chiamati così per il simbolo posto sul logo, hanno potuto festeggiare la vittoria nazionale con ben 4 turni di anticipo e con un margine di ben 17 punti su una delle principali candidate, ovvero l'Universidad de Chile.
La cavalcata trionfante si è conclusa così dopo un bottino di ben 2o successi, 5 pareggi ed una sola sconfitta. La vittoria di domenica, inoltre, è stata la 14^ consecutiva. Mai nessuna squadra aveva raggiunto un simile traguardo nella storia della <em>Liga de Primera</em>. Mattatore del trionfo, invece, è stato Cecilio Waterman con 9 marcature. 34 anni, l'attaccante panamense è diventato virale per aver segnato la rete che eliminò gli USA nell'ultima <em>CONCAF Cup</em> e, in preda all'euforia, abbracciò Thierry Henry, seduto a bordocampo, urlandogli "<em>Sei il mio idolo</em>". Grazie a questo successo, inoltre, i Pirati torneranno a disputare la <em>Copa Libertadores</em> a 33 anni dall'ultima volta.
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Il logo del club è un pirata
Ma perché il loro simbolo è un pirata? Secondo la leggenda, lo storico direttore del club Francisco Balanda, nel corso del quarto anniversario della fondazione, si fermò ad osservare i quadri esposti nel salone che ospitava l'evento e improvvisamene rimase colpito da un dipinto che raffigurava, appunto, un pirata con un piede poggiato su un baule pieno d'oro. La fierezza dello sguardo di quel pirata colpì profondamente Balanda che subito decise di sostituire sul logo le iniziale C.U con l'immagine del corsaro barbuto. Un simbolo che, in fin dei conti, si addice perfettamente alla città di Coquimbo, essendo infatti un'importante area portuale un tempo meta preferita dei pirati.