DDD
I migliori video scelti dal nostro canale

calcio estero

Das Berliner stadtderby: per Union ed Hertha appuntamento nella vecchia casa del Guardaboschi

Pochi giorni prima dell'anniversario della caduta die Mauer, ci sarà il derby di Berlino. Il derby della riunificazione, dopo le vecchie storie della DDR e della Stasi

Simone Balocco

di Simone Balocco - 

"Il prossimo 9 novembre per la città di Berlino sarà un giorno importante: trent'anni esatti dalla caduta del Muro. Cadeva die Mauer, la colata di cemento alta 3.6 metri e lunga 43 km che ha diviso la capitale tedesca in due parti dal 13 agosto 1961 a quella fredda sera di inizio novembre di trent'anni fa, costruito in maniera tale che gli abitanti della parte orientale della città (sotto il controllo comunista) non potessero entrare più in quella occidentale (enclave dello Stato occidentale) o scappare. Era lo zenit della Guerra fredda. Quella sera di trent'anni fa crollarono, in un solo colpo, Muro, Patto di Varsavia, comunismo e tutte le ideologie del XX secolo.

" Berlino, una delle città europee che è stata più ribaltata come un calzino (in maniera positiva) sotto tutti i punti di vista dal 1989 a oggi, è tutto fuorché una città vincente dal punto di vista calcistico: con la Germania divisa (fino alla stagione 1990/1991), la capitale aveva ha vinto solo due titoli e da quella successiva (quella post-Unificazione) due Coppe di Lega. Eppure pensi a Berlino e pensi all' Olympiastadion, il bellissimo impianto teatro delle imprese di Jesse Owens alle Olimpiadi del 1936 e alla sera del 9 luglio 2006 quando la nostra Nazionale vinse il suo quarto mondiale.

" Berlino non è così avanzata calcisticamente come Monaco di Baviera, Dortmund o Amburgo e Mönchengladbach, ma quest'anno, per la prima volta da quanto esiste la Bundesliga (stagione 1963/1964), ci sarà il primo derby cittadino in massima serie: Union Berlino contro Hertha Berlino, “das Berliner stadtderby”.

" Se la squadra biancoblu è una vecchia conoscenza del calcio teutonico (trentasei presenze in Bundesliga), l'altra è al debutto assoluto in massima serie. La scorsa stagione, la squadra di Pál Dárdai si classificò undicesima, mentre la squadra biancorossa è stata promossa poiché, da terza classificata in Zweite Liga (la serie cadetta tedesca), ha sconfitto la terzultima squadra classificata della Bundesliga (lo Stoccarda) ed è stata catapultata tra i grandi, diventando la cinquantaseiesima squadra a prendervi parte. I tifosi della squadra berlinese iniziarono a sognare in grande e per la prima volta la loro squadra avrebbe affrontato il meglio del calcio nazionale, uscendo dall'anonimato e avrebbe affrontato i “cugini” dell'Herta. Tutti avrebbero voluto che il match contro i bianco-blu si fosse disputato proprio nell'anniversario della caduta del Muro, della riunificazione della città e (indirettamente) del Mondo.

"La Federcalcio all'inizio era dell'idea, ma poi onde evitare problemi di ordine pubblico ha desistito, facendo in modo che la partita si giochi la settimana prima o quella dopo, ma non nel week end di ricordo per la capitale tedesca e di ciò che ha rappresentato per lei non solo la Guerra fredda, ma quel muro. Se l'Herta era d'accordo, l'Union non lo è mai stato, perché quest'ultima aveva sede proprio nella parte est della città, una di quelle che ha sentito maggiormente gli effetti della divisione.

"L'Union Berlino è la settima squadra della ex DDR a giocare in Bundesliga, dopo Hansa Rostock, Dinamo Dresda, Lokomotive Lipsia, Energie Cottbus, RB Lipsia ed Herta Berlino.

" L'Union, maglia biancorossa, è nata nel 1966 a seguito dello scioglimento della squadra che nacque nel 1906. Se l'Herta è nata a Gesundbrunnen, il primo Union ebbe sede a Oberschöneweide, mentre oggi ha sede a Köpenick. L'Union ha sempre giocato (al massimo) nella massima serie della DDR (la DDR-Oberliga), vincendo solo una Coppa di Lega della Germania orientale, perché il campionato era sempre ad appannaggio della Dynamo Berlino. Guardate il caso: oggi l'Union Berlino ha già alle spalle nove partite di campionato di Bundesliga, mentre la Dynamo Berlino è relegata in Regionalliga, quarta serie tedesca (la nostra Serie D), e non ha mai giocato in Bundesliga.

"L'Union è una realtà anche a livello europeo, riconosciuta come squadra “alternativa” della scena tedesca perché vive il calcio in maniera felice, spensierata ed iconica. Motivi? Negli anni della Germania democratica, i tifosi della squadra erano contro il regime, contro la Dynamo Berlino e la Stasi di cui era espressione. E lo stadio dell'Union, l'An der Alten Forsterei, era l'unica parte di Berlino dove per 90 minuti non si pensava alla politica e alla divisione della città, l'impianto era un coacervo di persone che erano lì anche per esternare il proprio malessere contro lo Stato.

"E lo stadio (che tradotto significa “La vecchia casa del guardaboschi”) ha un legame famigliare con i tifosi: in molte occasioni, i supporter biancorossi si sono rimboccati le maniche per ristrutturarlo ed ampliarlo, affinché la dirigenza della squadra potesse giocare le partite di campionato. Il clou si ebbe nel 2004, quando i tifosi si misero tutti a donare il sangue tassandosi di 10 euro e raccogliendo oltre una bella somma (in milioni di euro), e nel 2009, quando i tifosi crearono una società ad hoc per la ristrutturazione dello stadio. I tifosi sono soci e proprietari dello stadio.

" Alla “Vecchia casa del guardaboschi” durante i Mondiali brasiliani del 2014, è stato teatro di uno spettacolo insolito: 750 divani in mezzo al campo affinché i tifosi potessero vedere, su un maxi schermo, le partite della Nazionale di Joachim Löw, che poi vinse il suo quarto titolo Mondiale. E la “Vecchia foresteria” ospiterà questo sabato il primo derby di Berlino in Bundesliga, un impianto che conta 22mila posti, ma che ne prevede 3600 a sedere perché c'è una “legge” che dice che il tifoso dell'Union tifa e soffre in piedi. Che vinca, perda o pareggi la squadra. Non è la prima volta che le due squadre berlinesi si incontrano, ma bisogna tornare al campionato 2012/2013 di Zweite Liga: all'andata 2-2, vittoria dell'Hertha per 1-2 al ritorno.

"Ma Union Berlino-Hertha Berlino è stata “la partita della riunificazione”: davanti a 50mila tifosi, il 27 gennaio 1990, all'Olympiastadion, si giocò per la prima volta una partita cui presero parte abitanti di tutte le parti di Berlino. Vinse l'Hertha Berlino con un gol di scarto (2-1), ma quanta fatica. L'Union Berlino ha rappresentato il coraggio, la cocciutaggine, l'opposizione ad un regime che ammorbava e tarpava le ali (calcisticamente) a tutto ciò che non era Dinamo e (politicamente) a ciò che non era filo-governativo. Ora però porta la sua freschezza in un campionato che si spera non possa diventare, per la 8a volta consecutiva, la trentesima in 108 edizioni del campionato tedesco, la 29a in cinquantasette edizioni di Bundesliga, ad appannaggio ancora una volta del Bayern Monaco.

" I tempi sono cambiati e ora l'Union Berlino, grazie alla sua dirigenza, a mister Urs Fischer e ad una rossa agguerrita, farà in modo di ben figurare nel primo derby cittadino della capitale. Che l'emozione non giochi brutti scherzi però. Ad entrambe le squadre. Per la cronaca, sabato 9 novembre l'Union andrà a fare visita al Mainz, mentre all'Olympiastadion ci sarà Hertha-Lipsia, una partita che solo 31 anni farebbe stata immaginabile in Bundesliga.

"Ma questa è un'altra storia.

Potresti esserti perso