Secondo la ricostruzione del giornale, la Federazione calcistica spagnola avrebbe modificato la prima graduatoria in un secondo momento, non rispettando le richieste governative e rifiutandosi in seguito di spiegare pubblicamente la decisione.
Secondo quanto riporta El Mundo, la Federazione calcistica spagnola, la Rfef, avrebbe manipolato i coefficienti delle sedi per ospitare le partite dei Mondiali 2030. Lo scopo sarebbe quello di includere lo stadio Anoeta di San Sebastian tra gli impianti, a discapito del Balaidos, casa del Celta Vigo.
La prima graduatoria per gli stadi dei Mondiali 2030 e la successiva modifica
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L’Anoeta inizialmente si era classificato ultimo tra i vari stadi candidati, con un punteggio di 10,1226, stabilito in una riunione del 25 giugno 2024 dal team di valutazione. Tuttavia, dopo 48 ore, la cifra è stata rivista, aumentando a 10,6026 il valore. Con il nuovo punteggio, l’Anoeta ha superato lo stadio di Vigo che, con 10,2004 punti, è scalato in 12a posizione e pertanto è stato scartato. L’aumento del punteggio dell’Anoeta è dovuto alla diversa valutazione di uno dei sottofattori, riguardante il peso dei lavori da realizzare, passata da 15 a 20. Questo sottofattore fa parte dei criteri di valutazione tecnica e all’interno di questa sezione ha un peso del 30%.
La ricostruzione conferma che c'è stata una modifica nel valore dell’impianto e di conseguenza nella graduatoria, come riscontrato nelle e-mail interne alla federazione nei giorni successivi alla riunione. Il 26 giugno Maria Tato, dirigente Rfef e figura importante per l’organizzazione dei Mondiali 2030, avrebbe inviato la prima classifica a Rafael Louzan, all'epoca vice-presidente federale e ora presidente. La stessa Tato avrebbe poi mandato al Comitato esecutivo la graduatoria modificata dai vertici federali il 28 giugno.
La richiesta del Governo spagnolo e la decisione della Rfef
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Inizialmente, il Governo spagnolo aveva richiesto che, oltre ai valori tecnici e documentari, fossero introdotti anche dei criteri strategici per valutare le varie proposte. Tra questi, la vicinanza al confine con Francia o Portogallo. Un criterio che riguardava solo la città di Vigo, che sorge a pochi chilometri dal confine con il Portogallo, applicato nella graduatoria del 24 giugno.
Nonostante le istruzioni del Governo, però, il 28 giugno la Rfef ha inviato ai membri del Comitato esecutivo la nuova graduatoria, che favoriva l’Anoeta e che respingeva le istruzioni governative. “Secondo i nostri calcoli, ci sono tre candidati che non sono stati presi in considerazione perché non hanno i requisiti chiave per la Fifa” ha scritto Maria Tato, riferendosi a Gijon, Valencia e Murcia. “Allo stesso modo” ha poi proseguito “la sede di Vigo è quella con il punteggio più basso”. Nella e-mail Tato esorta i colleghi ad approvare velocemente la seconda valutazione, per rispettare le scadenze.
La nuova selezione è divenuta ufficiale il 19 luglio. La Rfef ha spiegato di aver considerato la possibilità di aumentare a 13 gli stadi ospitanti sul territorio spagnolo, salvo poi dover fare dietrofront in virtù del numero massimo di 20 sedi imposto dalla Fifa. La candidatura è infatti congiunta con Marocco e Portogallo e pertanto non è stato possibile includere più impianti in Spagna.
La reazione del sindaco di Vigo e la versione della Rfef
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La città di Vigo ha ricevuto dalla Rfef la notizia che non avrebbe fatto parte delle sedi ospitanti per i Mondiali 2030 poche ore prima dell'ufficializzazione. Una scelta che ha causato la rabbia di Abel Caballero, il sindaco della città galiziana. “Chiedo soltanto che ci dicano quali sono i dati che hanno portato all’esclusione della città, che questi siano resi pubblici” ha detto Caballero, prima di definire la federazione “oscurantista”. In risposta, Louzan ha definito "normale" la scelta di non pubblicare i dati, spiegando come la Rfef non sia un’amministrazione pubblica obbligata a fornire spiegazioni sulla nuova graduatoria.
Le fonti ufficiali della Federazione consultate da El Mundo ammettono la redazione di due differenti classifiche, pur specificando come le motivazioni del cambiamento siano legate a criteri tecnici. Le cause dell’aumento del punteggio dell’Anoeta sono da rintracciarsi in quanto stabilito dalla Fifa, che avrebbe dato priorità ai criteri di sostenibilità. Pertanto l’assenza di lavori da compiere sullo stadio di San Sebastian avrebbe migliorato il punteggio dell’impianto. Una ricostruzione che non ha soddisfatto la redazione del giornale spagnolo El Mundo, che nella giornata di oggi ha accusato la Rfef di aver manipolato la graduatoria.