Fenerbahçe, Marco Asensio ricorda i suoi anni con Luis Enrique: “Nessun rancore verso di lui”

Un'esperienza al PSG non andata come Marco Asensio si aspettava. Arrivato a Parigi nel 2023 dopo 7 anni gloriosi al Real Madrid, il classe '96 era pronto a ripetersi anche sotto la Torre Eiffel ma qualcosa è andato storto. Sotto la guida di Luis Enrique, lo spagnolo non è mai riuscito ad emergere tanto da cambiare aria lo scorso febbraio. Dopo quasi un anno dal suo addio, il giocatore ha deciso di rompere il silenzio.

Fenerbahçe, Marco Asensio e quel legame mai sbocciato con Luis Enrique: "Lui è fatto così"

Dopo due anni non proprio entusiasmanti al PSG, Marco Asensiosembra essere rinato con il Fenerbahçe. L'ex Real Madrid è passato ai "canarini gialli" lo scorso settembre per 8,5 milioni di euro (contratto fino al 2028) e nel giro di poco tempo è diventato un giocatore determinante: 6 reti in 14 partite tra campionato e coppe. E oggi ci sarà il big match contro il Galatasaray.

Un andamento che lo spagnolo sembrava aver smarrito. Il passaggio ai parigini doveva rappresentare un continuo del suo momento magico dopo l'apoteosi con i blancos e invece la storia non ha avuto il lieto fine. Tra infortuni e spazi sempre più ristretti, il 29enne ha raccolto solo 47 presenze e 7 marcature, motivo per cui lo scorso febbraio è passato in prestito all'Aston Villa.

Cosa non ha funzionato durante il periodo sotto la Torre Eiffel? In un'intervista rilasciata a Marca, l'ex blancos ha raccontato la sua esperienza in Francia: "L'inizio della stagione è andato molto bene, poi un infortunio mi ha tenuto lontano dal campo per due mesi - ha iniziato il centrocampista - Anche la stagione successiva è iniziata bene, ma, da un giorno all'altro, ho smesso di parlare con l'allenatore. Tutto ciò che volevo era godermi il calcio, quindi ho cercato una soluzione".

E' chiaro che l'allenatore a cui Marco Asensio si riferisce è Luis Enrique, suo tecnico anche nella Spagna: "Onestamente, per quanto ne so, non è successo nulla - continua lo spagnolo - Non voglio prenderla sul personale, perché è successo ad altri giocatori e membri del suo staff tecnico. È il tipo di persona che si comporta così, e non dirò altro. Da parte mia, non porto rancore contro di lui. Queste sono cose che possono accadere nel calcio professionistico", ha concluso.