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Il Flamengo è tornato in campo in Brasile dopo la spedizione al Mondiale per club e ha trovato subito una bella ed importante vittoria contro il San Paolo. La formazione rossonera si è imposta per 2-0 grazie alle reti nella ripresa di Araujo e Wallace, riprendendo così la testa della classifica in solitaria, con 27 punti conquistati in 12 partite. A far rumore, però, è stata la sfuriata del tecnico Felipe Luis al termine della gara, che si è scagliato con decisione contro Pedro.
L'attaccante del Flamengo era stato escluso un po' a sorpresa dall'allenatore dalla lista dei convocati per il match con il San Paolo. Intervenuto in conferenza stampa dopo la vittoria, è stato l'ex difensore di Chelsea e Atletico Madrid a spiegare la situazione: "Il comportamento e l'atteggiamento di Pedro durante la settimana è stato deplorevole, al limite del ridicolo. So che ha i suoi problemi personali con il consiglio di amministrazione, con il club, e si allena male da un po'. Ma questa settimana, per me, ha infranto un principio chiaro, ovvero la cultura dell'allenamento. Non ho esitato un attimo a toglierlo dalla lista dei giocatori, perché questo tipo di comportamento può essere contagioso".
L'ex attaccante della Fiorentina, infatti, avrebbe rifiutato di proseguire l'allenamento del mercoledì dopo esser stato escluso dal gruppo di lavoro prescelto da Felipe Luis. Un atteggiamento che non è andato giù allo staff tecnico, che di conseguenza ha deciso di tenerlo fuori per il match di ieri.
"Spero che si riprenda, rifletta e si scusi con i suoi compagni. E torni a essere Pedro, perché per me non è solo una mancanza di rispetto per i suoi compagni, è una mancanza di rispetto per se stesso, un giocatore che ha la stessa ambizione che Pedro dovrebbe avere: entrare nella nazionale brasiliana, giocare un altro Mondiale. Poi ha dimostrato una mancanza di rispetto per i tifosi, che si aspettano il meglio da Pedro, e per il club, che gli paga lo stipendio", ha proseguito il tecnico senza mezzi termini e visibilmente scosso dalla situazione.
Sul futuro, però, Felipe Luis non ha chiuso la porta a Pedro: "Ho cercato di proteggerlo a lungo, ma lui mi deve seguire. Nei dati GPS, Pedro è ultimo in ogni aspetto questa settimana. Può dare la colpa all'allenatore, al modulo, ad Arrascaeta, a chiunque. Ma è colpa sua. Quando vorrà chiedere scusa ai compagni e tornare ad allenarsi seriamente, non sarà certo un problema; potrà essere titolare di nuovo".
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