Flamengo, Julio Cesar fa autocritica: “In un derby Fla-Flu sbagliai a perdere la testa e a voler dribblare tutti…”

Ex portiere e idolo del Flamengo, Júlio César è stato ospite di "Resenha ESPN", programma trasmesso venerdì scorso. Durante l'intervista, l'ex atleta ha ricordato un momento "emblematico" e controverso del suo periodo in maglia rossonera, tra il 1997 e il 2005. L'ex giocatore ha commentato un episodio in cui, nel derby Fla-Flu, ha lasciato la sua porta dribblando tutti i giocatori nel tentativo di segnare. Nella partita, il Flamengo stava perdendo 4-0 e l'allenatore avversario era Renato Gaúcho. Per Júlio, questo è stato un atteggiamento egoistico da parte sua, perché anche se non voleva, ha finito per mettere la folla contro i suoi compagni di squadra. Inoltre, l'ex portiere ha sottolineato che una tale azione non poteva cambiare nulla nel risultato.

Le parole di Julio Cesar: "Ero un bambino in quel momento. Era una situazione in cui mi sentivo impotente nel derby, quella era la verità. Dopo aver subìto un gol dal Fluminense, ho cercato di reagire e anche Renato Gaúcho mi ha guardato strano durante quel mio tentativo. Volevo dribblare tutti e i tifosi hanno pensato 'se un portiere fa questo, perchè non lo fanno i suoi compagni?'. Quindi, è stato un gesto di cui mi pento davvero. Ho imparato che in un certo senso ho ferito la mia squadra e anche se dribblando tutti avessi segnato segnato un gol, non sarebbe cambiato nulla, perché il derby sarebbe finito finiva 4-1, il risultato era già scritto. È stato un atteggiamento estremamente egoistico da parte mia", ha concluso.