derbyderbyderby calcio estero Gavioes da Fiel vs Mancha Verde: le torcidas di Corinthians e Palmeiras

Il tifo

Gavioes da Fiel vs Mancha Verde: le torcidas di Corinthians e Palmeiras

Corinthians Palmeiras
La sfida tra Timão e Verdão è storia, cultura e identità popolare. Gaviões da Fiel e Mancha Verde, le torcidas più calde del Brasile, hanno trasformato il Derby Paulista in un mix di passione, spettacolo e, a volte, violenza
Silvia Cannas Simontacchi
Silvia Cannas Simontacchi

San Paolo, Brasile. I bianconeri del Parque São Jorge si preparano a sfidare i biancoverdi del Barra Funda. È il Derby Paulista, il secondo più importante del Brasile: Corinthians contro Palmeiras. Una sfida che può decidere titoli e dividere famiglie. Quartiere contro quartiere, fratello contro fratello, torcida contro torcida: Gaviões da Fiel contro Mancha Verde.

Violenza e carnevale

La torcida brasiliana nasce intorno agli anni ‘40 tra Rio de Janeiro e San Paolo, quando i primi gruppi organizzati portano dentro gli stadi bande che suonano la samba, striscioni colorati, fuochi d’artificio e cori senza fine. La parola stessa, torcida (dal portoghese torcer, torcere) sembra derivare dall’abitudine dei tifosi – soprattutto donne – di stringere nervosamente sciarpe e fazzoletti tra le mani, o dall’usanza di roteare in alto le magliette arrotolate. Un tifo che nasce dal gesto fisico, istintivo, di liberare la tensione della partita.

Nella loro evoluzione moderna non è mancata l’ombra della violenza: dagli anni ’80 in poi, si stima che centinaia di torcedores abbiano perso la vita in scontri e regolamenti di conti tra fazioni rivali. Eppure, il tifo organizzato non è solo cronaca nera. La curva, con i suoi tamburi e le coreografie, resta il più affascinante e incompreso mistero nascosto in bella vista: un rito collettivo che divide chi “guarda la partita con le spalle rivolte al campo” e chi cerca di raccontarlo. I Gaviões da Fiel del Corinthians e la Mancha Verde del Palmeiras non fanno eccezione.

I Gaviões da Fiel, i falchi neri

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I Gaviões da Fiel nascono nel 1969, in piena dittatura militare. Non come un semplice gruppo di sostenitori del Corinthians, ma come movimento di protesta contro la dirigenza del club, in un momento in cui molti tifosi sembrano aver perso la fede. Ogni falco ha bisogno di un nido, e il loro è sulle tribune. Essere un gavião significava – e significa ancora oggi – gridare senza sosta per difendere i colori del Corinthians dai nemici sul campo e fuori. È proibito tradire la squadra: niente fischi né olé sarcastici, nemmeno nei momenti peggiori. Lealdade, Humildade e Procedimento è il loro motto.

I Gaviões hanno sempre voluto essere qualcosa di più di un gruppo di tifosi, trasferendo la mistica del Corinthians anche sulla strada e di tradurla nel concreto. Attraverso il loro Dipartimento Sociale, infatti, realizzano attività e iniziative sociali collaterali che coinvolgono la comunità locale e le famiglie dei soci. Una di queste è la Raccolta di Vestiti Invernali, che si svolge da oltre 20 anni in collaborazione con le sedi distaccate in tutto il paese, e fornisce a circa 10.000 persone indumenti caldi e coperte. "I Gaviões da Fiel hanno un cuore solo", dicono, e tengono a dimostrarlo con i fatti.

Con centinaia di migliaia di membri ufficiali, oggi i Falchi del Campo si definiscono la più grande torcida organizzata del Brasile, anche se la Raça Rubro-Negra del Flamengo potrebbe non essere d’accordo.

La Mancha Verde, l’onda dei Verdão

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La Mancha Verde nasce nel 1983 e in pochi anni diventa il cuore pulsante del Palmeiras. La sua missione è chiara: dare voce ai tifosi del club fondato dagli immigrati italiani di San Paolo e ridare dignità a un popolo che, tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80, era spesso bersaglio dei club rivali. A quei tempi, chi non apparteneva a un gruppo organizzato era una facile preda fuori dagli stadi. Il nuovo collettivo si forma sulle ceneri di tre gruppi precedenti – Império Verde, Inferno Verde e Gremio Alviverde – prende il nome da un curioso riferimento a un cattivo dei fumetti Disney: Macchia Nera diventa Mancha Verde.

Ma la storia della Mancha è segnata da una ferita profonda già nel 1988, quando il fondatore Cleofas Sóstenes Dantas da Silva viene ucciso a colpi d'arma da fuoco davanti alla sede del fan club, nella zona ovest di San Paolo. Un caso rimasto irrisolto, che rappresenta una delle prime morti legate alle torcidas in Brasile. La morte di Cléo è considerata la scintilla che ha scatenato l'escalation di violenza tra tifoserie organizzate in città e nel Paese.

Negli anni successivi, la Mancha Verde diventa sinonimo di tifo spettacolare, ma anche di scontri: nel 1995, all’indomani dell’ennesima ondata di violenza, culminata con la morte di un ragazzo appena 16enne, il gruppo viene sciolto per ordine delle autorità. Due anni più tardi, nel 1997, gli ex membri decidono di ricostituire l’organizzazione, con una nuova sede, uno statuto e un consiglio di amministrazione, per separare l’attività della torcida da quelle dell’omonima scuola di samba. Nasce così la Mancha Alviverde, che oggi conta più di 150.000 iscritti e numerose sedi in Brasile e all’estero, da Tokyo a Londra, da Madrid a New York.

Corinthians-Palmeiras, una rivalità che brucia

Sin dalla sua nascita, il Corinthians è stato il club del popolo e dei quartieri operai di San Paolo, mentre il Palmeiras porta con sé l’eredità degli immigrati italiani che lo hanno fondato: un bagaglio che ha fatto sì che venisse percepito – a volte ingiustamente – come la squadra della classe borghese. Per questo il Derby Paulista è uno scontro sociale, politico e culturale a tutti gli effetti.

Per capire meglio questa rivalità, basta ricordare un episodio del 1969, quando due giocatori del Corinthians, Lidu ed Eduardo, persero la vita in un incidente stradale. La dirigenza chiese alla Federazione calcistica di San Paolo di poterli sostituire anche dopo la scadenza del tesseramento. Tutti i club acconsentirono, tranne uno: il Palmeiras. Il presidente corinthiano, Wadih Helu, si infuriò così tanto da dichiarare che il Palmeiras aveva agito con “porcheria”. Da allora, il termine porcosha marchiato i calciatori e i tifosi del Palmeiras, che con il tempo hanno iniziato persino a vantarsene.

La rivalità tra le due torcidas, però, non si è mai fermata alle parole. Negli anni ’90 e 2000, gli scontri tra Gaviões da Fiel e Mancha Verde hanno riempito le cronache di morti, feriti, daspo e divieti di trasferta. Oggi la violenza non è sparita, ma è stata incanalata in forme più gestibili: le curve continuano a fronteggiarsi, ma lo fanno con coreografie, cori, sfottò e persino a colpi di meme. Lo spirito rimane vivo, ma forse c’è una consapevolezza in più: non c’è tifo senza tifosi.