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Calcio e politica

Il campionato libico si gioca a Milano: playoff a porte chiuse tra tensioni e diplomazia

L’Arena Civica ha ospitato una partita dei playoff tra Al Ittihad e As Swehly, ma senza pubblico per evitare motivi di sicurezza
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L'intera fase finale del campionato libico si sta giocando in Italia, a porte chiuse. Martedì, all'Arena Civica di Milano è andata in scena Al Ittihad-As Swehly, terminata 3-2 per l’Al Ittihad, nonostante l'assenza del suo fuoriclasse Mahmoud Abdel Moneim, attaccante egiziano classe 1994, soprannominato Kahraba (in arabo, elettricità) per l'energia che porta in campo.

Sugli spalti c'erano circa 80 tifosi libici, tra cui Aliou Cissé, ex difensore senegalese e attuale allenatore della nazionale libica, e molti accompagnatori e membri degli staff. La partita, andata in onda in diretta in Libia, con tanto di pubblicità a bordo campo tutte in lingua araba, ha visto fronteggiarsi rispettivamente la squadra di Tripoli e quella di Misurata, appartenenti alle due aree del Paese in cui si divide la Libia, e che si combattono periodicamente. A sorvegliare l'Arena e impedire accessi non autorizzati in campo, un drappello di bodyguard in abiti civili.

La Libia, tra calcio e politica

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L'Italia riconosce ufficialmente solo il governo di Tripoli, che controlla l'aerea occidentale, nonostante mantenga i rapporti anche con il generale Khalifa Haftar, che governa la parte orientale. Oltre ad accogliere il campionato di calcio, a cui partecipano squadre di tutta la Libia, secondo la rivista Il Post, l'Italia starebbe anche ospitando dei contingenti dei soldati di Haftar per il programma di addestramento in alcune basi militari in Toscana e Sardegna. Una sorta di tentativo diplomatico del governo italiano di tenersi le porte aperte con entrambe le fazioni.

Per anni, infatti, l'Italia è stata un alleato importante della Libia in vari ambiti, dalla sicurezza all'immigrazione, passando per l'energia. Ultimamente, però, la sua influenza si è ridotta, lasciando la Turchia e gli Emirati Arabi Uniti liberi di farsi largo. Ora, il governo italiano sta cercando di recuperare terreno, ma gli sforzi non hanno sempre esiti positivi: emblematico il caso del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, respinto all’aeroporto di Bengasi lo scorso 8 luglio.

La partita del campionato libico: Al Ittihad-As Swehly

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La massima serie del campionato libico è composta da tre squadre della Libia occidentale e tre della Libia orientale, che si sfidano in cinque giornate, dal 25 luglio all’11 agosto. Ogni giornata prevede tre partite, giocate in contemporanea in tre stadi lombardi: l’Arena Civica, il campo di Meda e lo stadio di Sesto San Giovanni. Al termine del torneo, la squadra con il punteggio più alto si aggiudicherà il titolo.

Martedì, molti degli spettatori indossavano il rosso, colore comune a entrambe le squadre, anche se l'As Swehly ha giocato con la casacca blu. Non è mancato qualche tafferuglio tra i tifosi, subito sedati dai carabinieri, proprio come era già successo nella prima giornata. Le due squadre in campo, però, appartengono entrambe alla Libia occidentale: il rischio di scontri potrebbe essere più alto quando si incroceranno rappresentanti delle due Libie rivali. Dopo il piccolo diverbio sugli spalti, comunque, gli staff hanno chiesto ai giornalisti presenti di cancellare alcune foto.

Gaël Mahé, direttore della società svizzeraSport Global Management, organizzatrice dell'evento, ha spiegato che la sua agenzia è stata scelta per i contatti con i club nordafricani e che gli stadi lombardi sono stati l'opzione migliore per la loro disponibilità e vicinanza. Ad arbitrare, sono stati chiamati i fischietti della Serie A: "Vogliamo trattare questo torneo come un evento di alto livello", ha dichiarato Mahé. "La sicurezza", ha aggiunto, "è la priorità assoluta" sottolineando quanto il torneo sia un'iniziativa positiva.