Il clamoroso retroscena: quando Mourinho chiamò Messi… su Facetime

di Marco Alborghetti -

Come sappiamo da settimane, Lionel Messi resterà un altro anno al Barcellona, dando tempo così alla società e ai tifosi di metabolizzare anzitempo il suo addio. 17 anni sempre con la stessa maglia, anche grazie ad un certo Deco che in passato ci mise il suo zampino per mandare all’aria un trasferimento che ai tempi avrebbe avuto davvero dell’incredibile.

Il retroscena di mercato è raccontato dal giornalista Gianluca Di Marzio nel suo ultimo libro “Gran Hotel Calciomercato” e svela la prima volta in cui la Pulce abbozzò una prima idea di cambiare aria, ammaliato dal fascino della Premier  League.

Mourinho videochiama Leo

Il curioso fatto risale al gennaio 2014, quando alla guida del Chelsea c’era José Mourinho, da sempre grande estimatore del 10 argentino.

Lo stesso Messi, affascinato dall’idea di poter giocare con l’allenatore portoghese, chiese consiglio a Deco, ex di Barca e Chelsea,  sulla fattibilità del trasferimento.

Gli intermediari di Leo pranzarono a Londra a casa dello Special One, ma non poterono immaginare cosa sarebbe successo in seguito: Mou, schietto come sempre, decise di videochiamare su Facetime il diretto interessato, per cercare di convincerlo  a suo di lusinghe.

“Non sai quante volte ho pensato a come fermarti. Sei il migliore. Punto”.  Cos’ì ha esordito Mou per ingraziarsi la Pulce, per poi affondare il colpo: “Se un giorno proverai tristezza e ti mancherà gioia, dovrai aprire di nuovo alla porta della felicità, e dietro quella porta ci sarò io ad aspettarti”.

Deco cambia il destino                

Come intuibile, Leo Messi rimase completamente stregato dalla dichiarazioni di Mou e decise subito di affrettare la trattativa per un trasferimento che avrebbe cambiato la storia del calcio.

Tra Leo e il suo futuro però si frappose Deco, che da vecchio cuore blaugrana, decise di avvisare il padre Jorge Messi, fino a quel momento completamente ignaro della situazione.

L’intervento di Messi senior si rivelò fondamentale per le sorti della società catalana: il figlio Leo negò tutto al padre e così in pochi minuti saltò definitivamente la trattativa, rimanendo fino ad oggi in quella prigione dorata che da cui presto potrà evadere.