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Il titolo mondiale, la promessa di O’Rei Pelè a suo papà: un libro per chi ama il calcio e le sue storie più belle

Il libro di Marino D’Amore é destinato a chi ama il calcio ma soprattutto a chi crede che i sogni prima o poi possano realizzarsi. Pelé ci é riuscito .

Redazione DDD

di Tiziana Ciavardini -

Il 9 luglio esce in tutte le librerie "Pelé: una promessa è una promessa" di Marino D’Amore sociologo, docente e giornalista edito da Armando Curcio editore con illustrazioni di Lorenzo Santinelli. Pelé é la storia di un bambino che diventò calciatore, per una promessa. Quando la sera del 16 luglio 1950 vide suo padre piangere disperato perché il Brasile aveva perso la finale del campionato di calcio, Pelé gli fece una promessa: “Un giorno vincerò il mondiale per te papà!”. Ci riuscì 8 anni dopo a 17 anni nel 1958. Alzando quella coppa al cielo pianse. Aveva mantenuto la sua promessa e suo papà pianse di nuovo ma di gioia. Questo libro racconta di un bambino scalzo diventato campione. É la storia di un sogno diventato realtá.  Quando si pronuncia il nome di Pelé si pensa immediatamente al calcio, a uno dei suoi campioni assoluti, per molti al re, “o Rei” come lo chiamano nel suo paese: il Brasile. Ma Pelé è stato di più, é stato un campione che ha portato la sua nazione sulla cima del mondo partendo da una favela, un quartiere molto povero dove girava scalzo e si allenava con i frutti che cadevano dagli alberi perché la sua famiglia non poteva permettersi un pallone vero.

Pelé è solo un soprannome, il suo vero è nome Edson Arantes do Nascimento, nato a Três Corações, 23 ottobre del 1940, figlio dell’ex calciatore João Ramos do Nascimento detto Dondinho, all’anagrafe João Ramos do Nascimento, che terminò presto la propria carriera a causa di un infortunio al ginocchio, e di Maria Celeste Arantes, quella mamma Celeste che a causa dell’infortunio del marito non voleva più sentire parlare di calcio in casa sua. Edson ha sempre ammirato profondamente il padre, sia come uomo che come calciatore. Il padre era conosciuto per i suo i colpi di testa, infatti, in una partita arrivò a segnare cinque gol, tutti in questo modo, un record ancora imbattuto. Il figlio raccontava spesso questo episodio, sostenendo che segnare di testa fosse il modo più emozionante. Il 19 novembre 1969 Pelé segnò il millesimo gol in carriera. La rete, passata alla storia come O Milésimo (Il Millesimo), è stata realizzata contro il portiere Edgardo Andrada del Vasco da Gama su calcio di rigore davanti a un pubblico impazzito che fece tremare, con la sua esultanza, il mitico stadio Maracanã. Il libro di Marino D’Amore é destinato a chi ama il calcio ma soprattutto a chi crede che i sogni prima o poi possano realizzarsi. Pelé ci é riuscito e seguendo il suo esempio possiamo riuscirci anche noi.

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