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SAUL, UNA STORIA CHE RUOTA ATTORNO AD UN DERBY

In panchina nel derby con il Real Madrid: quel giorno Saul ha capito che era finita…

TALLINN, ESTONIA - AUGUST 15:  Gareth Bale of Real Madrid goes past Saul Niguez of Atletico Madrid  during the UEFA Super Cup between Real Madrid and Atletico Madrid at Lillekula Stadium on August 15, 2018 in Tallinn, Estonia.  (Photo by Alexander Hassenstein/Getty Images)

Atletico Madrid, Saul era il più titolare dei titolari. Poi un giorno, all'improvviso...

Redazione DDD

Dopo nove anni, 340 partite ufficiali, 283 da titolare, 25.931 minuti totali giocati sotto la gestione di Diego Simeone, 43 gol e 17 assist, dal suo esordio in Europa League 2011-12 contro il Besiktas allo stadio Vicente Calderón, l'8 marzo 2012 avvenuto a soli 17 anni, Saúl Ñíguez lascia il club della sua vita. Approdò fra i colchoneros nel 2007, da cadetto, ora va alla ricerca di una nuova avventura, al Chelsea campione d'Europa.

 (Photo by Alexander Hassenstein/Getty Images)

Rimarrà per sempre nella storia, ad esempio, il gol contro il Bayern Monaco, quella splendida giocata con cui ha dribblato e soppiantato un giocatore dopo l'altro per segnare 1-0 nelle semifinali di Champions League. "Succede una volta nella vita: prendere una palla in campo, dribblare cinque giocatori e metterla dentro", ha ricordato. Poi centinaia di esperienze, amici, successi e fascia di capitano all'Atlético Madrid, con cui ha vinto sei titoli, di cui quattro da protagonista: campionato 2020-21, Europa League 2017-18, Supercoppa Europea 2018 e Supercoppa Spagnola 2014, con soli 20 anni. Ora, Saúl e Atlético si separano in anticipo, legati com'erano da un contratto fino al 2026, firmato per nove anni nel 2017, qualcosa di tremendamente straordinario nel calcio. Un punto di svolta.

E' sempre stato indiscutibile nell'undici di Diego Simeone dal 2015-16, quando si è consolidato come titolare, in poi, praticamente indispensabile. Ma c'è un giorno in cui ha cambiato status: un derby contro il Real Madrid, fuori dagli undici per decisione tecnica dopo tanto, tanto tempo nella formazione di partenza del tecnico argentino. Sempre al derby sono legati i ricordi dell'estate del 2014, in occasione della Supercoppa spagnola contro il Real Madrid: "Si diceva che sarei stato lasciato un altro anno in prestito, ma alla fine grazie al mio lavoro quotidiano sono riuscito a far cambiare idea all'allenatore". Per anni è stato il più titolare di tutti, insieme a Koke o Jan Oblak. Improvvisamente, non solo non è stato titolare in una partita delle dimensioni di un derby, quindi la cartina di tornasole per la leadership dell'Atlético, ma nemmeno in seguito. E' passato dal giocare quasi tutto, non veniva quasi mai sostituito, a giocare solo 17 delle 41 partite dei colchoneros della scorsa stagione, la sua quota più bassa dal 2014-15 in poi.

 

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