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Il doppio grande ex

Joe Jordan, ex di Milan e Manchester United: “Il Milan scelse me, questo portò una forte pressione”

SWANSEA, WALES - APRIL 02:  Claude Makelele, first team coach at Swansea City (L) and Joe Jordan, assistant manager of Middlesbrough (R) exchange words on the side lines during the Premier League match between Swansea City and Middlesbrough at the Liberty Stadium on April 2, 2017 in Swansea, Wales.  (Photo by Michael Steele/Getty Images)

Lo Squalo, cosi definito durante l’esperienza in Italia, ha rilasciato un’intervista al Daily Mail in vista del match fra Milan e Manchester United. Una sfida a lui molto cara…

Marco Varini

Nella settimana che porta a Manchester United-Milan (sfida in programma giovedi alle 18.55), non poteva mancare un’intervista al grande ex delle due formazioni: Joe Jordan. Lo scozzese ha rilasciato un’intervista al quotidiano britannico Daily Mail, nella quale ha ripercorso la sua storia, divisa proprio fra Milan e Manchester United.

Immancabile il riferimento al soprannome datogli in Italia, “Lo Squalo”, in conseguenza della mancanza dei due denti anteriori, proprio nel momento in cui al cinema usciva lo stesso film. “Misero tutto insieme”, queste le parole di Joe. Il racconto prosegue con il ricordo dell’esperienza in rossonero: “Il Milan stava valutando tanti giocatori, ma scelse me, da qui la pressione extra”. Poi il ricordo di Fabio Capello, all’epoca allenatore delle giovanili del Milan, che lo visionò durante l’esperienza al Manchester United.

Sul periodo al Milan: “C’era pressione, ma nulla in confronto a quella provata nel Leeds. Erano anni difficili, e questo non mi ha facilitato le cose”. Poi il ricordo di Franco Baresi: “Stava emergendo come giovane difensore, aveva 21 anni e aveva già vinto la Serie A, era un buon giocatore allora ed è diventato un grande”. Jordan ha ricordato inoltre il brutto episodio con Gattuso: “Era nervoso per l’ammonizione che lo avrebbe tenuto fuori al ritorno, e forse ha incolpato me. L’ho incontrato altre volte, nessun rancore”.

In chiusura un riferimento al derby di Manchester: “Penso che lo United stia facendo progressi, ma non abbastanza. Lo score nel derby è buono, ma stavolta andrà al City. Pensavo sarebbe stato un campionato aperto, ma poi il City non ha più commesso errori.”

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