Una vita e una carriera dedicata a soli due colori: il bianco e il rosso. Una storia in cui i trofei sono passati in secondo piano perché nella mente importava solo una cosa, ovvero indossare la maglia dell'Atletico Madrid. Perché è proprio questo quello che ha fatto Jorge Resurrección Merodio, meglio conosciuto come Koke. Una delle poche bandiere rimaste in un calcio in cui il denaro la fa da padrone.
Spagna
Koke, una vita all’Atletico Madrid: la storia dell’anima dei Colchoneros


Koke, una vita in biancorosso: la carriera della leggenda dei Colchoneros
—Nato a Madrid l'8 gennaio 1992 Koke, a differenza di molti altri amanti di calcio, tutti tifosi del Real, decide di andare a giocare per l'altra sponda della capitale iberica, quella dell'Atletico. Entra a fare parte del settore giovanile alla tenera età di 8 anni, mostrando subito di avere tutte le qualità necessarie per diventare un campione. In tre anni con la squadra B dell'Atletico totalizza 66 presenze e 7 reti. Un bottino niente male per un ragazzo che di lì a poco avrà le sue chance tra i grandi.
Il 19 settembre 2009 è una data da ricordare per Koke. Quel giorno, a 17 anni, il ragazzo fa il suo esordio assoluto con la maglia dei Colchoneros, entrando in campo al posto di Paulo Assunção. E non in una sfida qualunque. La partita è, guarda caso, proprio contro il Barcellona. Se il debutto è un momento da ricordare, il risultato non sarà altrettanto visto che i biancorossi vengono sopraffatti dai blaugrana con un sonoro 5-2.
Dopo aver chiuso la prima annata con solo 4 presenze, dal 2010 Koke inizia a guadagnare molto più spazio nelle gerarchie di Quique Flores e il 26 febbraio 2011 trova anche la sua prima marcatura. Nella partita contro il Siviglia, il classe '92 realizza la rete del momentaneo 1-1 con un colpo di testa su cross di Forlan. Partita che alla fine finisce 2-2. Chiuderà la stagione con 19 presenze e 2 reti, la seconda contro l'Espanyol.
Sotto la guida di Gregorio Marzano, Koke riceve le chiavi del centrocampo diventando sempre più un elemento centrale ma il vero salto di qualità arriva sotto gli ordini di Diego Simeone grazie al quale, in quell'annata, porta i Colchoneros alla conquista dell'Europa League. Ormai un titolare inamovibile, Koke l'anno seguente vince il suo secondo trofeo con i biancorossi, ovvero la Copa de Rey contro i rivali del Real Madrid.
Ma la prima vera gioia con l'Atletico arriva il 17 maggio 2014. Al Camp NouBarcellona e Colchoneros si giocano il titolo di Campione di Spagna. Alla squadra di Simeone basta un pareggio per riportare il titolo al Vicente Calderon. Davanti a 99.ooo spettatori sono proprio i padroni di casa a passare in vantaggio Alexis Sanchez. Nella ripresa Godin pareggia dopo 4 minuti e il risultato rimane così fino alla fine. Dopo 18 anni l'Atletico Madrid, e Koke, vincono la LaLiga.

2014-2010: le due maledette finali contro il Real Madrid
—La gioia della conquista dello scudetto, però, viene spenta solo una settimana dopo. Allo Stadio da Luz di Lisbona, Koke si gioca la finale della Champions League contro gli eterni rivali del Real Madrid. Una gioia strozzata a meno di due minuti dal fischio finale. Con i Colchoneros in vantaggio per 1-0 i blancos pareggiano grazie a Sergio Ramos quasi allo scadere. Un gol che spezza le gambe a Koke e a compagni poiché nei tempi supplementari il Real dilaga e vince 4-1.
Il 25 giugno 2014 Koke prolunga il suo contratto con l'Atlético fino per altri 5 anni. Il 28 maggio 2016, purtroppo, Koke sfiora un'altra Champions League e, ancora una volta, per mano del Real Madrid. Allo Stadio Meazza di Milano, i Colchoneros vengono sconfitti alla lotteria dei rigori. Un colpo durissimo al cuore del numero 6 che, dunque, è ancora costretto a vedere i rivali alzare la Coppa dalle grandi orecchie davanti ai suoi occhi.
Koke ha giocato la sua 400ª partita ufficiale per il club il 20 gennaio 2019, diventando il giocatore più giovane ad arrivare a tale traguardo, all'età di 27 anni. In quella partita, contro l'Huesca, segna una rete e fornisce un assist. Inoltre, con la partenza di Diego Godin durante la sessione estiva di calciomercato, il centrocampista diventa il nuovo capitano della squadra.

2020-24: i record di presenze e altri trofei
—Il 23 giugno 2020, Koke gioca la sua 450^ partita nella vittoria esterna per 1-0 contro il Levante. Di nuovo il più giovane a raggiungere quella cifra. Il 12 maggio successivo, mentre la sua squadra si avvicinava al titolo di campionato, arriva a tagliare il traguardo delle 500 presenze in occasione della vittoria casalinga per 2-1 contro la Real Sociedad, un'impresa compiuta prima solo da Adelardo Rodríguez. Mentre, il 1 ottobre 2022, nella vittoria per 2-0 a Siviglia, diventa il miglior giocatore della storia dell'Atletico Madrid per numero di partite: 554 gettoni.
Soddisfatto della carriera? Certo che no. Nel giugno del 2024, Koke rinnova il contratto di un anno e la stessa cosa si ripete la stagione successiva. Koke non può vivere senza l'Atletico Madrid e l'Atletico non può stare senza la sua bandiera, senza il suo giocatore che mai nella sua carriera ha minimamente pensato di vedersi con una maglia diversa da quella biancorossa. E chissà se prima del ritiro Koke riuscirà a togliersi altre soddisfazioni.
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