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Altra denuncia contro la Federazione libica e gli agenti di polizia locali un mese dopo il "trattamento disumano" riservato ai giocatori della Nigeria. Ricordiamo che William Troost-Ekong e compagni erano stati trattenuti all'aeroporto per oltre 12 ore all'arrivo in Libia a causa del dirottamento del volo su uno scalo diverso.
I calciatori nigeriano sono rimasti bloccati senza telefono, cibo e bevande. Un episodio che è poi costato la sconfitta a tavolino per la Libia. Adesso un nuova denuncia contro la Federazione della Libia è arrivata direttamente dal Benin. Il ct, Gernot Rohr, ha denunciato aggressioni da parte di tifosi e agenti di polizia locali dopo la partita disputata a Tripoli tre giorni fa e valevole per il sesto turno del Gruppo D di qualificazione alla prossima Coppa d'Africa (0-0 il risultato finale).
Il ct del Benin Rohr ha denunciato le aggressioni perpetrate nei confronti di alcuni componenti del suo staff. Ecco il suo racconto a Canal+ Sport Afrique: "I problemi sono accaduti dopo la partita, con nostra grande sorpresa. Prima c'è stato un lancio di bottiglie, poi uno dei miei assistenti è stato inseguito da persone che volevano colpirlo nel tunnel. Ci siamo chiusi negli spogliatoi per un'ora e mezza e quando siamo usciti si sono verificati eventi davvero sfortunati che non dovremmo vedere nel calcio".
Aggiunge Rohr: "Abbiamo visto che è un Paese dove non c’è ancora sicurezza, visto che anche la polizia ci ha picchiato. Hanno tirato fuori i manganelli per picchiarci. Abbiamo riportato qualche contusione.. È davvero deplorevole. La partita in sé è andata bene, ma dopo la partita è stato un disastro. Il governo del Benin, che ringraziamo, ci ha messo a disposizione un aereo per farci partire ma abbiamo aspettato tutta la notte, una decina di ore prima della partita, che avesse il permesso di sorvolare il Mali e il Burkina Faso. Dopodiché abbiamo aspettato 10 ore tutta la notte, i giocatori non hanno dormito... Ma siamo tornati a Cotonou".
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