La storia

Liverpool-Arsenal, tra miracoli e tragedie: le 5 sfide che hanno fatto la storia

Silvia Cannas Simontacchi
Dalla notte di Anfield ’89 al 5-1 del 2014: cinque sfide che hanno segnato la storia di Liverpool-Arsenal. Emozione, peso e narrativa di una rivalità che rimane un classico intramontabile del calcio inglese
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Quando Liverpool e Arsenal si incrociano, ogni partita è una lezione di storia, un film drammatico, a volte una commedia nera. Due club leggendari, due identità forti, due modi diversi di intendere il calcio. In più di un secolo di scontri, hanno regalato capolavori, rimonte impossibili, titoli decisi all’ultimo secondo e finali al cardiopalma.

Ogni decennio ha avuto la sua partita-simbolo, il suo istante da tramandare, la sua notte di caos o poesia. Ecco le 5 sfide che, per emozione, peso specifico e potenza narrativa, sono entrate di diritto nella leggenda.

Anfield 1989 – Febbre a 90°

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Il 26 maggio 1989, Anfield fu il teatro di uno dei finali di stagione più drammatici del calcio inglese. Liverpool e Arsenal si sfidavano nell’ultima giornata: al primo e secondo posto. Per strappare il titolo ai Reds, l’Arsenal doveva vincere con almeno due gol di scarto. Qualsiasi altro risultato avrebbe incoronato il Liverpool campione.

La partita era stata rinviata di un mese, dopo che 97 tifosi del Liverpool avevano perso la vita nella tragedia di Hillsborough. Nel frattempo, i Reds avevano anche vinto la FA Cup contro l’Everton. Ad Anfield la tensione si tagliava con il coltello.

George Graham, tecnico dei Gunners, schierò una difesa a cinque con David O’Leary come libero, per bloccare le offensive del Liverpool. Nel primo tempo ci fu poco spettacolo, ma l’Arsenal aveva fatto ciò che doveva: disinnescare il pericolo.

Nella ripresa, Alan Smith sbloccò il match con un colpo di testa. Ma non bastava. I minuti scorrevano, il titolo sembrava sfumare… finché, nei secondi finali, Michael Thomas si infilò tra le linee, saltò la difesa e insaccò il gol del 2-0. Silenzio ad Anfield, delirio in trasferta: l’Arsenal era campione d’Inghilterra, per la prima volta dopo 18 anni. Questa partita è passata alla storia come una delle più emozionanti del calcio inglese. Non a caso ha ispirato Febbre a 90°, il celebre romanzo autobiografico di Nick Hornby, da cui è stato tratto l’omonimo film.

FA Cup Final 2001 – Michael Owen e il furto perfetto

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La finale di FA Cup del 2001 tra Arsenal e Liverpool del 12 maggio al Millennium Stadium di Cardiff, è passata alla storia per diversi motivi. Innanzitutto, fu la prima volta che l’ultimo atto della più antica competizione calcistica al mondo si disputò fuori dall’Inghilterra, a causa dei lavori a Wembley. Poi, per la sfida tutta francese in panchina: Arsène Wenger contro Gérard Houllier, due allenatori nati al di fuori delle isole britanniche.

L’Arsenal era arrivato in finale in grande stile, eliminando i campioni in carica del Chelsea e rimontando nel derby con il Tottenham in semifinale. Il Liverpool, invece, aveva faticato contro avversarie di serie inferiore come Tranmere e Wycombe. In campo, i Gunners dominarono per lunghi tratti, ma senza trovare il gol. Un possibile rigore negato per un fallo di mano su Henry e diversi salvataggi sulla linea tennero il Liverpool in partita. Poi, al 72’, l’Arsenal sbloccò finalmente il risultato.

Sembrava fatta, ma all’83’ Michael Owen punì una difesa distratta con il gol dell’1-1. Non era finita: all’88’ superò in velocità Dixon e Adams e firmò una clamorosa doppietta, ribaltando tutto. Il 2-1 finale fu la seconda tappa di un triplete per il Liverpool: dopo il campionato, prima della Coppa UEFA.

Premier League 2004 – La fine dell’imbattibilità dell’Arsenal

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15 gennaio 2004. All’Highbury si presentava un Liverpool deciso a interrompere la lunga striscia di imbattibilità dei Gunners. L’Arsenal non perdeva da 30 partite in Premier League, ma quella sera, complice una prestazione ispirata di Michael Owen e Harry Kewell, i Reds inflissero un durissimo colpo ai rivali, battendoli 1-0. Fu una sconfitta pesante, non tanto per il punteggio, quanto per il significato simbolico: il ciclo vincente sembrava in discussione. Eppure, quella battuta d’arresto fu solo temporanea. L’Arsenal non perse più per il resto della stagione, chiudendo il campionato da imbattuto e guadagnandosi per sempre il titolo di The Invincibles.

Se preferiamo guardarla dall’altra parte, basta tornare ad Anfield, appena tre mesi dopo, il 9 aprile. Il Liverpool parte forte e si porta sul 2-1, ma l’Arsenal, con Thierry Henry in versione extraterrestre, ribalta tutto. Tripletta del francese, capolavoro in slalom tra difensori e portiere incluso, e 4-2 finale per i Gunners. Anfield, ammutolito, è il palcoscenico perfetto per l’Arsenal che corre verso il titolo senza più voltarsi indietro.

2014 – Il 5-1 ad Anfield, l’uragano Rodgers

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Quella dell’8 febbraio 2014 è una di quelle partite che restano impresse a fuoco nella memoria di un tifoso, nel bene o nel male. Dopo appena venti minuti, Anfield è in estasi: il Liverpool è avanti 4-0 contro l’Arsenal capolista. Una partenza furiosa, travolgente, che non lascia scampo. Martin Skrtel apre le danze con una doppietta nei primi dieci minuti, sfruttando due palle inattive. Poi arriva la stoccata di Sturridge, seguita da quella di Sterling. È crisi nera per i Gunners.

Nella ripresa, Sterling con una doppietta porta i Reds sul 5-0. Solo un rigore di Arteta addolcisce, di poco, la disfatta dell’Arsenal. Finisce 5-1, ma i Reds sembravano poter continuare all’infinito.

Luis Suárez non segna, ma è l'autore principale di questa carneficina: prende un palo, serve assist, salta uomini. È il simbolo di un Liverpool giovane, affamato, con le idee chiare. Quella squadra di Brendan Rodgers, che chiuderà la stagione seconda a un soffio dal titolo, manda quel giorno un segnale fortissimo: i Reds sono tornati. E l’Arsenal, annichilito, può solo restare a guardare.

Carabao Cup 2019 – Il 5-5 e la lotteria dei rigori

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“Solo ad Anfield”, si dice. E la data del 30 ottobre 2019 ha dimostrato che è proprio così. Dopo la leggendaria rimonta sul Barcellona nella Champions 2019, Anfield è ancora teatro di un’altra serata fuori da ogni logica: Liverpool–Arsenal di Carabao Cup finisce 5-5 nei 90 minuti. Sì, cinque a cinque. E non è nemmeno la cosa più incredibile. È la sfida tra i baby Reds e i giovani Gunners, tra promesse da lanciare e talenti da svezzare. E ne esce una gara pirotecnica, una valanga di gol, errori, prodezze e ribaltamenti. L’Arsenal va sopra più volte, ma ogni volta viene ripreso. Al 94', quando i giochi sembrano fatti, spunta ancora lui: Divock Origi. Sforbiciata in area e Anfield esplode. È 5-5, in un clima da film sugli Avengers.

Niente supplementari, si va subito ai rigori. Kelleher para su Ceballos, Jones – 18 anni e nessuna paura – segna quello decisivo. Klopp festeggia con i suoi ragazzi come se avessero vinto la Champions. E in un certo senso, è proprio questo lo spirito del Liverpool moderno: caos, cuore, coraggio. Dieci a nove il risultato finale. Più che una partita, un fumetto Marvel.