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Málaga rinuncia al Mondiale 2030: “Scegliamo il club e la sua tifoseria”

Giorgio Abbratozzato
Giorgio Abbratozzato
Il sindaco della cittadina spagnola ha annunciato la rinuncia a ospitare il Mondiale 2030, affermando che il benessere del club e della tifoseria hanno la precedenza
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Málaga non sarà tra le città ospitanti del Mondiale 2030. A confermarlo ufficialmente è stato il sindaco Francisco de la Torre in una conferenza stampa, spiegando le motivazioni che hanno portato all’uscita dalla corsa per ospitare la Coppa del Mondo.

Málaga, una scelta dettata dall’amore per il club

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«Tra il Mondiale e il club, rinunciamo al Mondiale. Siamo con il club e con i tifosi», ha dichiarato il sindaco, sottolineando che la decisione è stata presa per tutelare il Málaga CF e la sua comunità. «Se creare uno stadio mondiale comporta problemi per la tifoseria, non ne vale la pena. Il club viene prima.»

La nuova maglia home del Málaga - Foto da Sito ufficiale Málaga CF

Málaga, il Mondiale era solo un mezzo

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Secondo de la Torre, la candidatura non era un fine in sé, ma un mezzo per ottenere un nuovo impianto sportivo per la città. Tuttavia, il progetto ha generato tensioni e polemiche, inducendo le istituzioni locali a fare un passo indietro. «Non abbiamo bisogno del Mondiale per farci conoscere. Málaga ha già una forte proiezione culturale, tecnologica e ambientale in Europa e nel mondo», ha aggiunto.

Un messaggio generale condiviso dalle istituzioni Màlaga

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Il sindaco ha ribadito che la decisione è frutto di un’intesa tra le tre principali amministrazioni del territorio. «Vogliamo che il Málaga CF cresca, torni in Primera División e arrivi il più in alto possibile. Ogni ostacolo a questa ambizione è per noi un segnale chiaro», ha concluso. 

Il Málaga ha scelto di mettere al primo posto la sua comunità e i tifosi. Questa scelta vale doppio in un'epoca dove il calcio moderno prende sempre più piede e i soldi sono al primo posto per la maggior parte delle società.