derbyderbyderby calcio estero Mbappé sceglie il numero 10: sogno o maledizione al Real Madrid?

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Mbappé sceglie il numero 10: sogno o maledizione al Real Madrid?

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Il fuoriclasse del Real Madrid ha deciso di indossare la maglia più ambita, un simbolo affascinante ma spesso sfortunato nella storia blanca
Stefano Sorce
Stefano Sorce

Il numero 10 nel calcio è magia. È la maglia che ha reso immortali Pelé, Maradona e Messi. È il simbolo del genio, dell’estro, dell’uomo che illumina la scena quando il pallone scotta e di quello che si prende le maggiori responsabilità. Ma a Madrid, paradossalmente, non sempre questo numero ha brillato come in altri lidi.

Nella casa blanca, infatti, il peso della leggenda si è distribuito più spesso su altre spalle: la 7 di Cristiano Ronaldo, Raul e Butragueno, il 9 di Di Stefano, Ronaldo e Benzema, o persino la 5 di Zidane. Eppure oggi, Kylian Mbappé, il fuoriclasse francese che il Real Madrid ha atteso per anni come un messia calcistico, ha deciso di prendersi sulle spalle proprio quel numero maledetto, lo stesso che veste con la Francia, quasi come se fosse un destino da compiere.

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Una storia di ombre e promesse mancate

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Il 10 al Real non è mai stato una garanzia di gloria. Luka Modric lo ha onorato negli ultimi anni, ma anche il croato, quando arrivò nel 2012, dovette indossare il 19, perché il 10 apparteneva a Mesut Ozil, un talento brillante ma irregolare. Dopo di lui lo ereditarono James Rodriguez, con il peso delle aspettative mai del tutto soddisfatte, e prima ancora Robinho, Sneijder, Kaká e persino Lassana Diarra in un curioso passaggio di testimone.

Un numero precario, che ha cambiato padrone troppe volte, come se fosse maledetto. Negli anni ’90 lo vestirono campioni straordinari come Laudrup e Seedorf, ma anche stelle cadenti che a Madrid non riuscirono mai a trovare la luce, da Hagi a Prosinecki, fino a Uli Stielike. Forse l’unico vero 10 vincente della storia del Real Madrid è stato il campione di Almada, ovvero Luis Figo, capace di legare quel numero alla Champions, alla Liga e persino a un Pallone d’Oro.

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Mbappé e la sfida del destino

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Mbappé, che con il Paris Saint-Germain ha alternato diversi numeri (dal 29 con cui esordì al 7 che lo consacrò), ha scelto il 10 come proprio vessillo al Real Madrid. Una scelta che profuma di sfida personale, di atto di coraggio: non limitarsi a entrare nella storia del club, ma voler riscriverla, trasformando un numero di fantasmi in un simbolo di trionfi.

Forse è un segno del destino che il francese abbia atteso tanto per prendere quel 10. Con la nazionale, infatti, lo indossa dal 2017, dopo aver iniziato con il 12 e il 20. In Spagna, ora, lo porterà con orgoglio, come se volesse dire: “Se qualcuno può spezzare la maledizione, sono io.”

Mbappé in the Super Cup ⚽️#SuperCuppic.twitter.com/GjdDBY0urx

— UEFA Champions League (@ChampionsLeague) August 12, 2025

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Il Real e il nuovo profeta

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Gli 80000 del Santiago Bernabeu lo attendono. Il madridismo sogna che quel numero, che tante volte è sembrato stregato, torni a brillare come accade quando lo indossa il migliore del mondo. Mbappé sa che il suo cammino a Madrid non sarà solo una questione di gol e titoli, ma anche di simboli. E forse, in questa sfida che unisce mito e realtà, c’è la chiave della sua avventura blanca: dimostrare che, come fece Cristiano con il 7, anche lui può trasformare un numero fragile in leggenda. Perché dopotutto, se Pelé, Maradona e Messi hanno scritto la storia del calcio con il 10, perché non dovrebbe farlo anche Kylian Mbappé con la camiseta blanca?