GLI ANEDDOTI DI MONCHI E L'OROLOGIO DI MARADONA

Monchi: “Avevo un buon rapporto con Maradona, mi regalò un Cartier vero…”

COLOGNE, GERMANY - AUGUST 16: Sevilla FC Sporting Director Ramon Rodriguez Verdejo also known as Monchi, prior to  the UEFA Europa League Semi Final between Sevilla and Manchester United at RheinEnergieStadion on August 16, 2020 in Cologne, Germany. (Photo by Martin Meissner/Pool via Getty Images)

Il direttore sportivo della squadra andalusa ha parlato del suo rapporto con Diego Armando Maradona, di cui era compagno, e Narigón, che lo ha diretto

Serena Calandra

Monchi, direttore sportivo del Siviglia, non solo ha elogiato Marcelo Gallardo per la sua prestazione al River, ma ha anche ricordato Diego Maradona, con il quale ha condiviso un periodo nella squadra spagnola relativamente alla stagione 1992-93, stringendo una grande amicizia. Inoltre, ha evidenziato Carlos Bilardo, allenatore del team andaluso durante il passaggio del Diez e dove è tornato nel 1997. "Tutto quello che ricordo di Diego è la sua grandezza. Diego ha reso facile ciò che è era molto difficile, l'idolo è diventato partner. Ricordo di essere entrato nello spogliatoio una volta e di avergli chiesto una foto. Era una persona buona, con se stesso forse avrebbe potuto essere migliore", ha detto il direttore sportivo a ESPN.

Diversi gli aneddoti impressi nella mente di Monchi che ha ricordato un momento in particolare vissuto con Diego: "Avevamo un buon rapporto, camminavamo molto quando viaggiavamo e in uno di questi viaggi ricordo che lui notò il mio orologio e che mi disse 'Che bell'orologio, è un Rolex?', io risposi 'È un Trolex, perché è falso, non ho soldi per comprare un Rolex' ". Dieci giorni dopo mi ha invitato a cena a casa sua con Claudia e le ragazze. Dopo cena è venuto con una borsa con un Cartier e mi disse: "Tieni, così non devi più indossare orologi falsi".

Inoltre oltre a Diego, il direttore sportivo ha colto l'occasione per fare riferimento a Narigón, per il quale ha un grande affetto. "Quando ci sedevamo in panchina stavo accanto a Carlos e dato che sono stato un sostituto per molto tempo ricordo diversi aneddoti con lui. Lo considero il mio insegnante", ha commentato Monchi. Infine ha aggiunto: "In quella squadra ogni volta che perdeva c'era una crisi, una sconfitta era la fine del mondo. Ho purtroppo o fortunatamente ereditato che quando il Siviglia perde nessuno può parlarmi; ho imparato a vincere da persone come come Diego e Carlos. Credo che essere un vincitore sia qualcosa che dobbiamo sempre cercare di trasmettere. Non c'è niente di più bello che vincere, il calcio è vincere, vincere e poi vincere. Dopo, se sai giocare bene, meglio è".

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