Delusione

Montpellier, altro Ko e Gasset si dimette: “Siamo scarsi, non c’è speranza”

Lorenzo Ciabattini
Fanalino di coda in Ligue 1, ora pure senza allenatore. L'ex ct della Costa d'Avorio lascia, non senza polemiche: "Inadatti alla massima serie, missione fallita"
00:25 min

La crisi del Montpellier sembra non avere fine. Anzi, adesso, potrebbe essere arrivata l'ultima parola sulla stagione del club campione di Francia nel 2012. La sconfitta, in casa contro il Le Havre per 0-2, sa praticamente di condanna alla Ligue 2 per la formazione ultima in classifica a 11 punti dalla zona playout a 6 gare dalla fine della regular season.

Gasset prima si sfoga e poi si dimette

—  

Un risultato, con la prima rete degli ospiti incassata dopo pochissimi minuti, che ha portato l'esperto tecnico Jean-Louis Gasset a dimettersi. L'ex ct, fra le altre della Costa d'Avorio, esonerato dalla federazione nel bel mezzo della Coppa d'Africa, poi vinta dagli stessi con il secondo di Gasset, ha sbottato nella conferenza stampa post partita, non risparmiando dure critiche per i suoi giocatori: "Siamo scarsi, non siamo adatti alla Ligue 1, punto. Tre settimane fa si diceva che ce la saremmo giocata contro le tre squadre appena sopra di noi in classifica, avevamo ancora delle speranze. In queste tre partite, invece, sono arrivati zero gol. Possiamo smettere di sperarci: siamo la squadra più debole del campionato. Quando segni una sola rete in otto gare, è segno che manca qualcosa".

 

Visualizza questo post su Instagram

 

"Non c'è amore qua"

—  

E ancora Gasset: "Non c'è amore qua, l'ho sentito fin da quando sono arrivato. È una spirale terribile da vivere, la speranza è andata. La missione è fallita e fa molto male". Così, il 71enne originario della stessa città del sud della Francia, ha parlato ai microfoni dopo il 21° Ko (su 28 giornate) in Ligue 1. La stagione del club era partita sin da subito malissimo: un 6-0 rifilato dal Psg ad agosto e recentemente anche la gara abbandonata per il lancio dei fumogeni contro il Saint-Etienne che avevano ferito anche uno steward. Una retrocessione che, qualora si avverasse (manca soltanto l'aritmetica certezza), riporterebbe la Petit Chelil in seconda divisione dopo oltre vent'anni, un lasso di tempo comunque inferiore rispetto all'ultimo titolo di campioni di Francia.