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calcio estero

Oggi al Nacional Asuncion, Roberto Nanni: “Italiane guardate Thiago Almada, la Spagna farebbe bene a Lautaro”

Nanni nel 2006 ai tempi del Siena

Il 38enne attaccante argentino che è stato allenato da Antonio Conte a Siena, oggi gioca in Paraguay, nel Nacional Asuncion

Domenico La Marca

"Durante il programma "Taca La Marca" in onda su radio Musica Television, è intervenuto Roberto Nanni, ex centravanti di Messina, Siena e Crotone, il quale si è soffermato sulla ripresa del calcio e su tanti altri temi La quarantena in Sud America: "Sono ad Asunción in Paraguay, qui la situazione è più tranquilla e siamo verso la fine della quarantena". Thiago Almada: "È un ragazzo giovane ed è ad inizio carriera. Con il tempo, se riesce a mantenere alto il livello può diventare molto forte, non deve bruciare le tappe". La sfida con Neymar: "Neymar in quel momento era ad inizio carriera. Si vedeva che era forte e per me è stato un piacere poter giocare contro di lui. Abbiamo perso ma il Santos aveva una grande squadra". Similitudini tra il calcio argentino e italiano: "I difensori argentini sono duri da affrontare come quelli italiani. Quando si arriva in Italia le differenze non sono tante e per questo gli attaccanti si ambientano meglio e prima".

"Ricordi dell’Italia: "Per giocare nel calcio italiano bisogna star bene fisicamente, io arrivai che avevo molti problemi e non ho potuto rendere al meglio. Mi viene in mente la sfida con la Juventus e il confronto con i tanti campioni.” Lautaro-Barcellona: "Giocare nel Barcellona con Messi è tutta un'altra cosa. Lautaro è molto forte e ha tanta tecnica; il calcio spagnolo permette di esprimersi meglio e lì potrebbe segnare ancora di più". Il futuro di Higuain in Argentina: "È difficile che torni in Argentina, la mia sensazione è che rimarrà in Italia, è un grande calciatore e può giocare ovunque". Ricordi di tecnici italiani: "Ho avuto la possibilità di conoscere Antonio Conte a Siena e ho instaurato un grande rapporto. L'Italia per me è un paese incredibile e lì ho lasciato tanti affetti. Ho giocato con Enrico Chiesa che all’epoca era uno dei migliori centravanti, ero reduce da un grave infortunio ed è stato difficile ritornare in forma".

"Gaich: “Gaich è molto forte e potrebbe fare una bella carriera. C'è sempre qualche giocatore che può esplodere visto che l'Argentina possiede un grande vivaio. Questo centravanti ha bisogno di maturare e se dovessero acquistarlo qualche club in Italia potrebbero mandarlo in prestito a fare esperienza". Idolo: "Il mio idolo era Batistuta, un “animale” in campo, davvero un centravanti molto forte". Il gol: "Ricordo un gol decisivo siglato allo scadere con la maglia del Velez al Monumental. Quella con il River Plate era una vittoria che mancava da tanti anni.” La mancata convocazione in nazionale: "Mi è mancata la continuità fisica e poi in Argentina vi erano tanti attaccanti davvero fortissimi".

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