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Perso il derby di Minsk, ecco Sergey Gurenko: “La Bielorussia è piccola, possiamo giocare, indimenticabili gli anni con Capello…”

MOSCOW, RUSSIA - AUGUST 01: Joseph Cole (L) of Chelsea competes for the ball with Sergey Gurenko of Lokomotiv during the Russian Railways Cup at the Lokomotiv Stadium on August 01, 2008 in Moscow, Russia.  (Photo by Dima Korotayev/Epsilon/Getty Images)

Durante la lunga carriera da calciatore, nel ruolo di terzino destro, Sergey Gurenko ha giocato anche in Italia, vestendo le maglie di Roma – che nel luglio 1999 lo acquista dalla Lokomotiv Mosca -, Parma e Piacenza. Con i ducali ha alzato al...

Redazione DDD

Contattato telefonicamente da Europa Calcio, Gurenko ha parlato di questa sua esperienza alla guida della squadra biancazzurra. L’inizio del torneo non è stato positivo, in quanto sono arrivate 2 sconfitte in altrettante gare (l’ultima sabato nel derby perso 3-2 contro l’FC Minsk), ma la stagione è appena cominciata e i giochi sono apertissimi.

Il campionato della Dinamo Minsk non è cominciato bene. Cosa non ha funzionato? “Abbiamo una squadra rinnovata, con tanti nuovi calciatori giovani. Giochiamo bene ma il risultato non è ancora arrivato. Ma se continuiamo a giocare così, sono sicuro che arriveremo nelle prime tre posizioni. La Vysshaya Liga? Non è facile giocare da noi. Tutti quelli che arrivano qui pensano che sia un campionato molto facile, ma poi quando cominciano trovano diverse difficoltà. C’è poca tecnica e tanto fisico, e in tanti corrono e picchiano. Inoltre, rispetto ad altri paesi come Italia e Spagna, non abbiamo tanta qualità. Aleksander Lukashenko? Credo che con quella frase sulla vodka contro il virus il presidente stesse scherzando. La verità è che la Bielorussia è un paese piccolo e chiuso, e quindi è più facile controllare tutto. Per fare un esempio, in Italia arrivano turisti da tutto il mondo, qui no. Inoltre, sempre in Italia c’è molta più gente anziana, e quindi purtroppo più facilmente a rischio“.

A proposito di Italia, segue ancora la Serie A? “Sempre, soprattutto Roma e Parma: le guardo sempre. Quando vestivo la maglia giallorossa ero in squadra con grandi campioni. Ora c’è Fonseca e devo dire che mi piace molto il suo gioco offensivo, è molto interessante. La squadra vuole sempre attaccare, per i tifosi è molto bello. Ma la squadra del campionato italiano che quest’anno mi piace in assoluto più di tutte è l’Atalanta: gioca un calcio molto rapido e moderno. Il suo ricordo più bello? Gli anni con Capello sono stati indimenticabili, è stato bello e al contempo molto interessante lavorare con lui. E poi, come dicevo prima, eravamo fortissimi. Però io volevo giocare. Alla Roma avevo davanti a me Cafu e Candela, due campioni. Entrambi erano probabilmente nel momento migliore della carriera. Io ero contentissimo, però volevo appunto giocare con continuità“.

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