Piqué: “Non voglio fare il presidente e voglio tornare per il derbyssimo contro il Real”

Siamo già nel mese di aprile e manca poco più di una settimana al 'Clásico' sul palcoscenico del Bernabéu (10 aprile), partita di alto profilo tra due squadre che inseguono l'Atlético Madrid, il leader della Liga. Di fronte a quella partita, Piqué, che continua a lavorare per riprendersi da un infortunio al ginocchio, ha detto che spera di arrivare in condizioni ottimali per il duello contro l'eterno rivale, come ha detto durante il programma 'Nexes', su 'TV3': "Lo farò, proverò ad esserci contro il Real Madrid. Lavorerò giorno per giorno". Il difensore del Barça, invece, ha parlato anche del significato di vittoria e sconfitta: "Vincere è ottenere qualcosa: una vittoria sportiva, un trionfo nella vita personale. Può essere costato molto o poco. Impari crescendo, lo sport ti insegna a competere e divertirsi. Bisogna bilanciare la gioia di vincere sul campo e quella di essere felice nella vita. Mio padre non mi ha fatto ossessionare vincere. Nel calcio non mi ha mai detto che dovevo fare meglio o che dovevo vincere a tutti i costi. Mi diceva di impegnarmi sempre al massimo, ma senza mai darmi l'obbligo di vincere".

"È più facile sapere vincere che perdere. Ci insegnano a rispettare l'altro fin da piccoli, ma poi dobbiamo metterlo in pratica. Dobbiamo essere padroni nella vittoria e nella sconfitta. Abbiamo avuto dolori, sconfitte. Una delle più importanti è quella del Liverpool. È difficile. In generale, nella vita, perdi più di quanto vinci. La sconfitta fa parte della vita", ha aggiunto. D'altra parte, Piqué ha rivelato i suoi più grandi successi come calciatore. "Qualunque titolo è quello che brilla di più. Anche il Mondiale perché non era mai successo prima. Vincere è molto bello, ma ciò che resta sono le esperienze. Il record è buono, ma l'importante è il percorso", ha detto. In relazione alle elezioni presidenziali del Barça, questo è quello che ha detto: "Mi sono visto riflesso. Ho molte informazioni dal Barça e volevo vedere come hanno fatto. È stata una lotta degna. E spero che Laporta adempia al mandato. Ma non lo so, no lo so se in futuro sarò presidente. Sento di essere ancora calciatore e mi diverto ancora sul campo".