Nella carriera calcistica di un giovane sportivo possono esserci tanti momenti in salita, difficoltà da affrontare e skill da acquisire ma sicuramente David Sualehe non avrebbe mai immaginato di ritrovarsi senza squadra e senza la casacca del Porto per colpa di un selfie "innocente". L'ex calciatore delle giovanili del Porto, ora 28enne in forza al Noah in Armenia, ha raccontato a Expresso un particolare retroscena di quegli anni, svelando il motivo del suo addio forzato al club portoghese.
LA RIVELAZIONE
Porto, la verità di David Sualehe: “Dopo un selfie con un’amica tifosa del Benfica non ho più giocato”

LJUBLJANA, SLOVENIA - DECEMBER 12: David Sualehe of Olimpija Ljubljana controls the ball during the UEFA Conference League 2024/25 League Phase MD5 match between NK Olimpija Ljubljana and Cercle Brugge KSV at Stozice Stadium on December 12, 2024 in Ljubljana, Slovenia. (Photo by Jurij Kodrun/Getty Images)

L'avventura di David Sualehe alle giovanili del Porto
—Dal 2012 al 2016, David Sualehe ha vestito la casacca delle giovanili del Porto. Tra i prospetti più talentuosi del periodo, unisce a grande tecnica la rocciosità fisica, diventando giorno dopo giorno un difensore sempre più completo. Figlio dell'imprenditore calcistico dell'imprenditore calcistico e allenatore Mohamed Afzal, sulle pagine di Expresso ha raccontato le difficoltà di quegli anni e cosa è successo dopo una particolare foto che ha scattato e poi divulgato sui social con un'amica che aveva una sciarpa del Benfica, ritenuto un duro affronto ai tempi del Porto.

Un selfie con l'amica tifosa del Benfica e iniziano i problemi
—"Ero un giocatore delle squadre giovanili del FC Porto e il mio campionato stava per finire con mio padre che era stato tecnico di Rui Vitoria, attuale allenatore del Benfica - dichiara a l'Expresso- . Tra FC Porto e Benfica esiste una rivalità incredibile e quell'anno, il 2015/16, il Benfica andò a giocare la partita per il titolo a Lisbona. Decisi di andarci in macchina con due amiche che avevano una sciarpa del Benfica. Sono stato un po' ingenuo e quando una di loro ha detto di fare un selfie ho accettato, specificando di non pubblicarlo sui social poichè, visto che giocavo con il Porto, non era corretto.
Mi ha assicurato che era detto che era per tenerlo tra noi come ricordo ma, nel frattempo, ha mandato il selfie a un'amica e la foto ha iniziato a circolare e diffondersi. Era un problema molto grande, questa foto finiva ovunque: i fan, il club e la gente la vedeva come una mancanza di rispetto. So cosa è successo ma non è stata colpa mia, è stata una situazione sfortunata. Da quel momento le cose hanno iniziato a peggiorare e non ho più giocato con la squadra. Il mio allenatore mi aveva anche fatto attenzionare dalla prima squadra ma non ci fu né il rinnovo, né il passaggio tra i senior. Fui costretto ad andare via", conclude.
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