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Ulteriori polemiche contro il Var arrivano dalla Francia. Stavolta tocca al presidente dello Stade de Reims, Jean-Pierre Caillot, criticare l'utilizzo della tecnologia dopo la sconfitta della sua squadra contro lo Strasburgo. Nel mirino del numero uno della società è finito il fischietto transalpino Clement Turpin per due presunti caldi di rigore non assegnati alla squadra che attualmente occupa la terzultima piazza della Ligue 1.
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Il Varnon è intervenuto in nessuno dei due casi, valutando il non chiaro errore di valutazione di campo. Ma Caillot non ci sta: "Se situazioni come queste non vengono corrette, mi chiedo perché abbiamo messo questo sistema. Ne siamo tutti stufi. Non è questo quello che ci era stato promesso quando è stato introdotta la tecnologia. Il Var non serve a nulla, è solo uno spreco di soldi".
Il numero uno del Reims, che ora rischia di disputare i playout, ha rincarato la dose rivolgendosi ai vertici arbitrali e minacciando di boicottare le riunioni fra i club e i direttori di gara previste ogni mese: "Dirò al capo degli arbitri che non mi vedrà più alle riunioni mensili, poiché non hanno più senso. Cose del genere succedono ogni settimana, ma ogni volta sentiamo dire che abbiamo i migliori arbitri del mondo nel nostro Paese. Non so chi ce l'abbia i migliori, ma di sicuro non noi. Nelle loro buste paga tanto non cambia nulla, mentre noi passiamo dei problemi", ha chiosato Caillot, decisamente adirato per l'attuale impiego della tecnologia in Ligue 1.
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