PSG sanzionato

PSG: curva chiusa dopo gli striscioni e i cori offensivi contro Rabiot

Danilo Loda
La sanzione sarà eseguita nella gara interna del PSG contro il Le Havre del 19 aprile

Dopo i cori e gli striscioni offensivi che hanno preso di mira Adrien Rabiot durante il match tra Paris Saint-Germain e Olympique Marsiglia, la commissione disciplinare della LFP ha deciso di punire il club parigino. Nella nota, si legge che la tribuna “Auteui”, dove stazionano gli ultras parigini, verrà chiusa per una partita. La sanzione entrerà in vigore il 19 aprile, quando il PSG ospiterà il Le Havre. Il Parco dei Principi sarà però regolarmente pieno il 6 aprile per la sfida contro l’Angers.

I fatti: insulti e striscioni contro Rabiot e la sua famiglia

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Durante la partita dello scorso 16 marzo, Rabiot è stato oggetto di insulti e striscioni offensivi da parte dei tifosi del PSG, club in cui ha militato dal 2010 al 2019 prima di trasferirsi al Marsiglia. Tra gli striscioni esposti sugli spalti, alcuni attaccavano anche sua madre, Véronique Rabiot, che cura gli interessi del giocatore, e suo padre, scomparso nel 2019.

Il giorno successivo, Véronique Rabiot ha espresso il suo sdegno chiedendo "vere sanzioni".  Ha sottolineato come, nonostante le promesse di fermare le partite in caso di insulti, ciò non avvenga mai. La stessa signora Rabiot ha ribadito la necessità di azioni concrete per evitare episodi simili in futuro. Inoltre, ha criticato il coinvolgimento delle famiglie dei giocatori, affermando che le donne dovrebbero essere lasciate in pace e che il nome del padre di Adrien non avrebbe mai dovuto essere menzionato.

Una petizione contro gli insulti negli stadi

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A seguito dell’episodio, Véronique Rabiot ha lanciato una petizione per porre fine agli insulti personali e umilianti che si verificano negli stadi. Il suo appello punta a combattere la violenza verbale, spesso sessista, razzista e diffamatoria. La signora Rabiot "esige" un cambiamento concreto per garantire un ambiente più rispettoso. Il messaggio è stato inviato a figure istituzionali come Aurore Bergé, Ministra delegata per l'uguaglianza di genere, Marie Barsacq, Ministra dello Sport, Michel Savin, Senatore, e Vincent Labrune, Presidente della LFP.