Rakitic torna subito in pista: è il nuovo direttore tecnico dell’Hajduk Spalato

Era nell'aria e da oggi è ufficiale. Dieci giorni dopo aver annunciato il ritiro dal calcio giocato, Ivan Rakitic riparte subito con un nuovo ruolo. L'ex centrocampista croato è il nuovo direttore tecnico dell'Hajduk Spalato. Ruolo diverso, ma di fatto stessa casa, nella sua patria per il 37enne: infatti l'Hajduk è stata proprio l'ultima squadra in cui l'ex Barcellona ha vestito i panni da calciatore.

35 presenze e 2 gol in maglia biancorossa nella stagione appena conclusa e poi l'addio. "Grazie calcio, mi hai dato più di quanto avrei mai potuto sognare, ma ora è tempo di salutarci", ha scritto Rakitic sui social lo scorso 7 luglio.

Rakitic verso il nuovo ruolo: "Lavorerò con impegno per aiutare l'Hajduk a crescere"

E ora il croato accoglie con gioia il prossimo incarico dirigenziale: "Ringrazio il presidente Ivan Bilić e il direttore sportivo Goran Vučević per avermi dato fiducia. Ora ho solo una motivazione: voglio aiutare l’Hajduk. Sono pronto a lavorare con grande impegno affinché il club cresca".

E poi il messaggio ai sostenitori croati, che lo hanno sempre tanto amato tecnicamente e umanamente: "Metterò a disposizione le mie competenze, la mia esperienza e i miei contatti nel mondo del calcio. Ai tifosi prometto di mettere da dirigente lo stesso sudore e la stessa dedizione che ho mostrato da calciatore".

Una carriera da vincente assoluto tra Barcellona, Siviglia e nazionale croata

Come tanti grandi calciatori, il passaggio ad ottimo dirigente non sarà scontato nemmeno per Rakitic. Resta tuttavia evidente l'innegabile competenza che il croato ha accumulato in carriera. Il centrocampista ha infatti chiuso il percorso da giocatore con 16 trofei vinti, tra cui una Champions League nel 2014 col Barcellona, dove ha giocato al fianco dei più grandi campioni, e due Europa League col Siviglia.

In Spagna, Rakitic ha raccolto le gioie più grandi, ma in patria con la nazionale non è stato da meno: un secondo e un terzo posto ai Mondiali del 2018 e 2022. E soprattutto il grande legame sportivo e umano con il collega Luka Modric, da poco arrivato al Milan, che lo aveva omaggiato così sui social nel giorno del ritiro: "Grazie Ivan, che onore aver potuto scrivere insieme la storia della Croazia".