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Ormai è in carcere da un anno e mezzo. E come per ogni persona famosa detenuta i racconti e le voci sulla sua vita in cella si sprecano. Ora l'ex attaccante brasiliano Robinho, condannato in via definitiva a nove anni di reclusione per violenza sessuale di gruppo ai danni di una donna albanese (fatto avvenuto a Milano nel 2013), prova a fare chiarezza.
Il 41enne sta scontando la pena in Brasile nel carcere P2 di Tremembé e in un recente video ha negato di avere influenza sulle guardie. "Hanno raccontato tante bugie su di me. Non comando io in questa prigione e non ho assolutamente problemi psicologici. Qua decidono tutto le guardie e io, come gli altri detenuti, mi limito ad obbedire".
Nel video registrato dal Consiglio della comunità di Taubaté, un'organizzazione no-profit creata dal giudice Sueli Zeraik per supportare la magistratura, Robinho afferma di non ricevere nessun trattamento preferenziale. "La mia dieta, i miei orari di sonno, tutto è uguale a quello degli altri detenuti. Non ho mai mangiato niente di diverso, non ho mai ricevuto un trattamento diverso. Quando è ora di lavorare, faccio tutto quello che fanno gli altri detenuti. Se vogliamo giocare a calcio, è permesso la domenica, quando non si lavora".
Anche il rapporto con i familiari non differisce da quello di altri carcerati: "Le visite sono il sabato o la domenica. Quando mia moglie non viene da sola, viene con i miei figli. Sia mio figlio più grande che quelli più piccoli possono venire. La visita è la stessa e il trattamento è lo stesso per tutti. Nonostante sia difficile stare in prigione, grazie all'aiuto e alla fede in Dio ho sempre mantenuto la calma e sto facendo tutto ciò che un detenuto può fare".
L'ex attaccante di Milan, Santos e Real Madrid è detenuto nel così detto "carcere delle celebrità" in Brasile, con 430 detenuti distribuiti in celle di dimensioni variabili dai 9 ai 15 metri quadrati e in grado di ospitare fino a sei persone.
Nel penitenziario si trovano politici come Luiz Estevao e celebrità come Antonio Marcos Pimenta das Neves. Ma soprattutto risiedono assassini famosi quali Alexandre Nardoni, Cristian Cravinhos (l'omicida dei Von Richthofen), Roger Abdelmassih (medico che ha abusato di 39 pazienti sedati) e Lindemberg Alves. Tutti condannati per crimini come stupro, rapimento o omicidio.
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