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Roma, Renato Portaluppi non è più un donnaiolo…: i giocatori del Gremio “Esperto, competitivo, attento”

PORTO ALEGRE, BRAZIL - MARCH 15: Renato Portaluppi coach of Gremio enter the field wearing masks before the match between Gremio and Sao Luiz as part of the Rio Grande do Sul State Championship 2020, to be played behind closed doors at Arena do Gremio Stadium, on March 15, 2020 in Porto Alegre, Brazil. The Government of the State of Rio Grande do Sul issued a list of new guidelines to help prevent the spread of the Coronavirus which included games played with closed doors and no public. According to the Ministry of Health, as of Saturday, March 14, Brazil had 121 confirmed cases of coronavirus. (Photo by Lucas Uebel/Getty Images)

Al quinto anno allenatore del Gremio, Renato Portaluppi viene descritto dai suoi giocatori in un video distribuito dalla Conmebol

Redazione DDD

E' cambiato il mondo di Renato Portaluppi e attorno a Renato Portaluppi. Oggi è allenatore del Grtemio, per il quinto anno consecutivo, l'allenatore più longevo sulla stessa panchina di tutto il Brasile. I° suoi giocatori lo definiscono esperto, competitivo, tattico. Eppure è la stessa persona che nella stagione '87-'88, preso dalla Roma al posto di Boniek, si costruì in breve tempo la fama di donnaiolo. Liedholm disse che era il 'Gullit bianco', il presidente Viola affermò addirittura che aveva le qualità tecniche di Maradona. Il buon inizio in giallorosso non ebbe purtroppo seguito e dopo pochi mesi un po' tutti si stancarono dei suoi modi, soprattutto Massaro, e fu rispedito in Brasile senza troppi rimpianti.

Oggi è tutto diverso. I due giocatori più importanti del Gremio, in un video distribuito dalla Conmebol, la Uefa del Sudamerica, Thiago Neves ed Everton dicono ottime cose di lui. Thiago Neves: "Avevo già lavorato con Renato nel 2008, nel Fluminense. Ovviamente, per venire al Grêmio ha avuto il suo sostegno. Mi sento a casa, ho già incontrato diversi giocatori. Quindi, non solo per me, ma per tutti è importante avere un amico come allenatore. Ci carica quando deve, ma è importante che il giocatore abbia quel tipo di rapporto". Everton: "Era un campione da giocatore e lo è da allenatore, ha esperienza. E' un vincente, ha spirito competitivo. Noi portiamo con noi le sue esperienze che ha avuto come giocatore, ma anche come allenatore".

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