La verità

Sergio Agüero e i rimpianti del passato: “Il City era casa, sarei voluto restare”

Alessia Bartiromo
Il Kun punta il dito sulle scelte societarie del club che lo hanno portato alla cessione
00:34 min

Una grande carriera fatta di vittorie, trionfi, soddisfazioni e trofei ma anche un momento di malinconia per il rimpianto di ciò che poteva essere e non è stato. Ben lo sa l'ex campione argentino Sergio Agüero che in una lunga intervista rilasciata al Manchester Evening News ha parlato dei suoi splendidi anni al Manchester City ma anche di quell'addio molto sentito nel 2021 che non è mai riuscito realmente ad accettare, al quale seguì il trasferimento al Barcellona che è stata la sua ultima squadra in carriera. A cuore aperto e senza fronzoli ha raccontato quei particolari anni, svelando molti retroscena proprio sulla sua cessione.

I rimpianti del passato di Agüero

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Una vita con il Manchester City, dal 2011 al 2021. I Citizens e il Kun sono praticamente cresciuti insieme tra difficoltà, successi e immense soddisfazioni. Un bottino incredibile quello al termine della sua avventura in Premier: 390 presenze e 260 reti in tutte le competizioni, confermandosi tra i calciatori più rappresentativi non solo d'Europa ma di tutto il panorama calcistico internazionale. Nulla però avrebbe fatto presagire un finale così amaro come quello del 2021: un anno ancora di contratto con il City e a metà stagione l'inaspettata verità: il rinnovo non sarebbe mai arrivato. Il mondo gli crolla addosso, sentendosi scaricato da quella società che per lui era casa: "Il mio contratto con il City era fino al giugno 2021 ma a metà stagione, in maniera cruda, mi dicono che non volevano rinnovarmelo. Mi è dispiaciuto troppo: per me il City era come casa, avrei voluto stare almeno un altro anno, anche in panchina, non sarebbe stato un problema. Capisco le difficoltà derivanti dagli infortuni ma per quello che avevo dato, mi aspettavo un trattamento diverso", svela il Kun.

A Aguero hat-trick against Newcastle! ⚽️⚽️⚽️#ManCity | #OnThisDay 2018 pic.twitter.com/onBjSCCtuy

— Manchester City (@ManCity) January 20, 2022

La delusione per la cessione

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La delusione è doppia, dopo aver rifiutato anche la proposta di rinnovo seppur da seconda scelta partendo dalla panchina. Per Agüero era inoltre un anno molto importante per giocarsi le sue chance per il Mondiale in Qatar nel 2022, cercando di ritrovare il ritmo gara dopo i tanti infortuni occorsi. Ma l'attaccante non si dà per vinto e seppur molto dispiaciuto dalla situazione, si rimbocca le maniche e si mette subito alla ricerca di una nuova squadra, con la consapevolezza di poter dare ancora tanto al mondo del calcio. "A distanza di anni ho capito la scelta del City e forse è stato giusto così. Avevano bisogno di un giocatore più pronto e giovane e rinnovarmi il contratto per lasciarmi in panchina sarebbe stato complesso. Per fortuna il Barcellona ha subito creduto in me e sono stato felice di questo. Il mio agente mi aveva però detto che il club non poteva darmi le cifre che prendevo al City ma per me non era un problema: in quel momento la fiducia e la chance di poter giocare erano più importante di tutto", dichiara il Kun.

L'esperienza al Barcellona

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Fuori dal campo l'esperienza al Barcellona è stata speciale sin dal primo momento in Spagna. "Accettando le condizioni del club si è creato subito un clima di estrema complicità e hanno cercato di venirmi incontro anche loro nel migliore dei modi. Ero felice, nonostante l'epilogo a sorpresa al City. Ho subito dato la notizia a Leo Messi ed eravamo davvero entusiasti di avere la possibilità di giocare insieme. Poi la vita ti mette davanti a scenari inaspettati e le cose non sono andate propriamente come avrei creduto e voluto, facendo terminare anche questa avventura, così come quella nel mondo del calcio, molto prima del previsto", termina Agüero che ritirandosi a soli 33 anni ha dato vita a una nuova carriera che lo vede protagonista ancora nel mondo dello sport, pronto per nuove sfide sempre con la stessa carica e lo stesso sorriso che lo ha contraddistinto.