FENERBAHCE-GALATASARAY

Da Special One a “Crazy One”: Mourinho perde due volte il derby di Istanbul

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Mourinho perde in campo dal Galatasaray e perde anche la testa dopo il triplice fischio. Il verdetto del derby di Istanbul
Enrico Pecci
Enrico Pecci Redattore 

Josè Mourinho perde due volte il derby di Istanbul. È questo il verdetto di Fenerbahce-Galatasaray di Coppa di Turchia. La squadra guidata dal tecnico portoghese è stata eliminata anche dalla competizione nazionale, mentre Mou ha perso anche dopo il triplice fischio. È subito diventato virale, infatti, il suo gesto nei confronti di Buruk dopo la partita: Mourinho è arrivato al contatto con l'allenatore del Gala ed ha pizzicato il suo naso, scatenando un inevitabile parapiglia. L'ennesima "sceneggiata" messa in atto da un allenatore che ormai fa parlare di sé solo per dichiarazioni e gesti extra-campo.

Fenerbahce-Galatasaray, Osimhen show: il primo verdetto è quello del campo

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Il primo verdetto, però, è quello del campo: Victor Osimhen si conferma un giocatore di livello assoluto, un top player da Champions League, assolutamente fuori categoria per il campionato turco. Il bomber di proprietà del Napoli ha deciso anche il derby di coppa con una doppietta, realizzando il momentaneo 1-0 e trasformando anche il rigore del 2-0. Il nigeriano ha così aumentato i suoi numeri stagionali a ben 28 gol e 5 assist in 32 presenze con la maglia del Galatasaray. Osimhen è anche il capocannoniere della Super Lig con 20 gol.

Tornando al derby, il campo ha anche detto che il Gala è leggermente avanti rispetto al Fener. Il passaggio del turno in Coppa di Turchia ha confermato il divario che c'è in campionato. I giallorossi guidano la Super Lig con 71 punti, seguiti dalla squadra di Mourinho a quota 65. Dzeko e compagni, però, possono continuare a sperare perché hanno ancora una gara in meno. Tuttavia, il rischio "zero tituli" si sta facendo sempre più concreto per Mourinho.

 

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Mourinho non è più "Special": l'ultima follia del tecnico del Fenerbahce

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Dal suo arrivo in Turchia, Josè Mourinho ha scatenato dure polemiche alla guida del Fenerbahce ed incendiato ulteriormente la rivalità con il Galatasaray. Negli ultimi mesi, l'allenatore ex Real Madrid ed Inter ha più volte rilasciato dichiarazioni al veleno, non risparmiando nessuno: "Non credo che all’estero molte persone guardino questo campionato. Credo che a Londra solo mio figlio segua la lega turca. Nessun altro. Pubblicherò il rigore sul mio Instagram, che credo abbia più di cinque milioni di follower. Così anche all’estero sapranno cos’è il campionato turco". Mou ha definito la Super Lig un campionato "grigio, troppo oscuro, c’è qualcosa di sgradevole. Ma questo è il mio lavoro. Darò tutto per il mio lavoro, per il mio club".

Poi gli attacchi diretti ai rivali del Galatasaray: "È stata una partita decente ed è un peccato che nel campionato turco non ci siano sempre partite decenti. Perché la storia di alcune partite è scritta in anticipo. E questo determina il destino del campionato". Più recentemente, invece, l'allenatore portoghese è stato squalificato per quattro giornate per la frase "saltavano come scimmie", riferita alla panchina del Galatasaray. Fino all'ultima follia di ieri sera ed il contatto fisico con Buruk. Il tecnico del Gala lo aveva definito "The Crying One". Noi ci limitiamo a definirlo "crazy": Mourinho è sempre più fuori controllo e, contestualmente, sempre meno allenatore di campo.

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