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C'ERA UNA VOLTA L'EVERTON...

Tifosi Everton, l’atto di dolore pre-derby: “Perdiamo 5-2 e andiamo su Instagram, è l’abisso…”

Redazione DDD

Non conta vincere o perdere, ma i tifosi Toffees, proprio alla vigilia del derby con i Reds, non si riconoscono più nello spirito della squadra di oggi

Theliverpoolguide.com ha pubblicato lo sconsolato e malinconico sfogo fra sè e sè di un tifoso dell'Everton, Richie Elder, dopo 5 sconfitte e 2 pareggi e alla vigilia del derby con il Liverpool: “Come tifosi dell'Everton abbiamo ridicolizzato club come il Chelsea per la loro politica di cambiare allenatore ogni sei mesi. Ci siamo goduti il ​​nostro status di perdenti e abbiamo detto a chiunque volesse ascoltarci che abbiamo raggiunto ciò che abbiamo fatto attraverso stabilità e lealtà. Certo, non abbiamo collezionato trofei in bacheca, ma almeno avevamo un'identità, specialmente sotto David Moyes. Allora eravamo una squadra. Eravamo l'Everton, orgogliosi e fieri di fronte alle avversità. Anche quando sono stati assunti giocatori minori perché rientravano nel nostro budget, il minimo che ci hanno dato è stato il 100% di impegno. Moyes ha chiarito perfettamente che i fan non chiedevano niente di meno. I giocatori uscivano dal campo esausti, le magliette intrise di sudore. Era stato fatto un cambiamento perché quello era il modo in cui giocava l'Everton”.

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"È con il cuore pesante che so che non è più così. Abbiamo giocatori da Championship con ingaggi da Champions League. Ore dopo sconfitte degradanti come l'umiliante 5-2 di Watford, stanno postando su Instagram. Sorridenti e dall'aspetto per nulla infastidito dagli eventi della giornata. Potrebbe non significare nulla per loro, ma i loro atteggiamenti blasé dentro e fuori dal campo possono rovinare il weekend di un tifoso. Tifosi che girano in lungo e in largo per il Paese, sempre sold out sia in casa che in trasferta. Fan che, francamente, meritano di più. Nil Satis Nisi Optimium. Qualsiasi evertoniano sa cosa significa. Nient'altro che il meglio è sufficiente. Possiamo solo sperare che lo staff se ne ricordi e che inizi a significare tanto per loro quanto per noi prima che sia troppo tardi. Siamo già stati sul bordo della scogliera. Abbiamo fissato l'abisso, anche se non ricordo che sia mai sembrato così vasto e oscuro. Mercoledì è il giorno del derby, se mai fosse arrivato il momento di alzarsi, allora ora è il momento”.