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Toni Kroos: “L’omosessualità va vissuta in libertà, ma un calciatore verrebbe insultato”

Con 5 vittorie Kroos detiene il record di vittorie di Coppe del mondo per club.

Il centrocampista del Real Madrid nell'intervista esclusiva rilasciata alla rivista GQ ha espresso il suo parere in merito all'omosessualità nel mondo del calcio.

Enrico Vitolo

Intervista esclusiva e dichiarazioni per nulla banali. Nelle scorse ore la nota rivista GQ, edizione tedesca, ha intervistato Toni Kroos del Real Madrid. Tra i temi più caldi toccati dal centrocampista dei blancos quello dell'omosessualità nel mondo del calcio: "Il mio buon senso mi dice che tutti dovrebbero viverla in piena libertà, su questo non c'è alcun dubbio. Ammetto, però, che non so se per un calciatore in attività sia utile fare un passo del genere. Spesso in campo vengono usate parole poco carine, per cui potrebbe anche accadere che dagli spalti arrivino degli insulti. Di sicuro se un calciatore dovesse fare coming out avrebbe il supporto di molte persone dell'ambiente calcistico. Ovviamente ognuno deve capire se fare un passaggio del genere può essere un vantaggio o uno svantaggio, personalmente oggi come oggi non credo sia un vantaggio nel mondo del calcio".

Capitolo Covid-19 e impegno sociale: "Durante il picco con la fondazione abbiamo offerto la possibilità a diverse famiglie di ricevere giocattoli regali. I giorni a casa possono essere molto lunghi, soprattutto quando hai un bambino malato. La nostra intenzione è di rendere tutto più piacevole. Ho capito che ci sono problemi più importanti della vittoria di una partita di calcio. In passato ci sono stati giorni in cui ero incazzato a causa di una sconfitta o per qualcosa che si era rotto in casa, in pratica cose senza importanza. Ho letto le richieste arrivate alla fondazione e mi rendo conto di quante circostanze particolari si verificano nella vita, mi fanno capire quali sono i problemi veramente gravi".

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