Un nuovo inizio per l’Everton: Bramley-Moore Dock accoglie i tifosi
Everton
Una serata indimenticabile per i tifosi dell'Everton che hanno potuto entrare per la prima volta nel loro nuovo stadio
Massimiliano Guerra
È stato un lunedì sera freddo e buio sulle rive del Mersey, ma per i tifosi dell’Everton questo giorno segna l’inizio di un futuro radioso. Per la prima volta, il nuovo stadio dell’Everton a Bramley-Moore Dock ha aperto le sue porte a 10.000 fortunati tifosi, vincitori di un’estrazione per assistere a un’amichevole della squadra under 18 contro il Wigan. Dopo quattro anni di lavori e un investimento di oltre 750 milioni di sterline, il club si trasferirà definitivamente in questa nuova casa nell’estate del 2025, giusto in tempo per l’inizio della stagione 2025-26.
Un colosso sulle rive del Mersey
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Avvicinandosi lungo la Dock Road, la prima cosa che colpisce è la maestosità dello stadio: è semplicemente immenso. Goodison Park, con le sue tribune incastonate tra le tipiche case a schiera vittoriane, può sorprenderti quando ti trovi di fronte. Ma il nuovo impianto è impossibile da non notare: una struttura imponente in acciaio e mattoni rossi che fonde tradizione e modernità. Di fronte allo stadio, il pub Bramley Moore è gremito di tifosi, con I Guess That’s Why They Call It the Blues di Elton John che riecheggia dagli altoparlanti. L’atmosfera è carica di eccitazione e aspettativa.
Serata di test nel nuovo stadio dell’Everton: 10 mila tifosi hanno preso parte all’evento promosso dalla società per “testare” il nuovo stadio pic.twitter.com/pJ49GHTwex
"È incredibile," è la frase più ricorrente tra i tifosi dell’Everton "Non avremmo potuto desiderare uno stadio migliore. L’entusiasmo è alle stelle, sia tra i più giovani che tra i più anziani.
Da cantiere navale a cattedrale del calcio
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Solo tre anni e mezzo fa, qui c’era un cantiere navale. In appena tre mesi, è stato colmato grazie a una draga che ha effettuato 130 viaggi nel Mare d’Irlanda per raccogliere 480.000 metri cubi di sabbia, creando una solida base su cui poggiare lo stadio. Con una capienza di 52.888 spettatori, sarà il settimo impianto più grande della Premier League e ospiterà alcune partite di Euro 2028. Il progetto si stima genererà un impatto economico di 1,3 miliardi di sterline per la città di Liverpool.
Nonostante la modernità della struttura, ovunque si possono trovare richiami alla storia del club. I vecchi binari ferroviari e la torre idraulica vittoriana, classificata come edificio storico di II grado, sono stati restaurati con cura. Inoltre, il caratteristico design a traliccio dell’architetto scozzese Archibald Leitch, presente ancora oggi in due tribune di Goodison Park, è stato riproposto nella muratura del nuovo stadio.
Un’esperienza senza precedenti
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Per l’amichevole inaugurale, è stata aperta solo la South Stand, una tribuna ripida che, a regime, ospiterà 14.000 tifosi. Al suo interno, si trova un’ampia area ristoro con chioschi di cibo e bevande. Una delle caratteristiche più spettacolari dello stadio è l’enorme vetrata lungo la tribuna, che regala una vista mozzafiato sullo skyline di Liverpool al tramonto. "Ad Anfield non hanno una vista così," scherza un addetto alla sicurezza con un sorriso. Mentre i tifosi si arrampicano sugli scalini per ammirare per la prima volta il terreno di gioco, l’emozione è palpabile.
Tra passato e futuro
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Una volta dentro, ciò che colpisce immediatamente è l’inclinazione della tribuna, la più ripida consentita dal regolamento, per mantenere i tifosi il più vicino possibile all’azione. Ai due estremi del campo, due enormi schermi TV dominano la scena, accompagnati da un impianto audio potentissimo. L’ingresso in campo dei giocatori è avvolto da un tocco di nostalgia: nelle casse dello stadio risuona il tema della serie TV anni ’60 Z-Cars, proprio come a Goodison per oltre cinquant’anni. Un frammento del passato vestito con gli abiti del futuro.
La partita ha offerto anche un momento curioso: Harrison Rimmer del Wigan, cresciuto da tifoso del Liverpool, ha segnato il primo gol in assoluto al Bramley-Moore. Dopo aver segnato, ha alzato sei dita, in riferimento ai sei trofei di Champions League vinti dai Reds. Poco dopo, Cole Simms ha raddoppiato per il Wigan, mentre l’Everton ha trovato il gol della bandiera grazie a un rigore trasformato dal sedicenne Ray Robert.
Ma il risultato contava poco. Questa serata era dedicata alla celebrazione di un nuovo inizio, un evento che i tifosi presenti non dimenticheranno mai.