LE DICHIARAZIONI

Varane rivela: “Ten Hag e United senza metodo, al Real Madrid ti senti protetto”

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L'ex difensore francese mette a confronto le situazioni vissute tra Spagna e Inghilterra e parla del rapporto con i vari allenatori
Alessandro Stella

“A Madrid hanno un modo definito di fare le cose, a ogni livello del club. Allo United invece non sapevamo mai chi stava davvero prendendo le decisioni. E lo stesso vale per i rispettivi allenatori”. Ruota principalmente intorno a questo concetto la lunga intervista che Raphael Varane -ex difensore di Real Madrid fino al 2021 e del Manchester United fino al 2024 e ora membro del consiglio di amministrazione del Como- ha rilasciato al The Athletic. Il campione del Mondo francese ha ripercorso il periodo passato nelle due squadre, confrontando i metodi di lavoro dei club e dei vari allenatori, da Carlo Ancelotti a Zinedine Zidane, fino ad Erik Ten Hag. E sei i due tecnici madridisti hanno lasciato un buon ricordo in Varane, lo stesso non si può dire per l’olandese, esonerato lo scorso fine ottobre dai Red Devils

“Ten Hag era sempre in conflitto con qualcuno, creava un rapporto idiosincratico”

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Varane non ha usato mezzi termini per descrivere il suo rapporto con Ten Hag e di come quest’ultimo avrebbe gestito il gruppo squadra del Manchester United: “Ten Hag era sempre in conflitto con alcuni leader del gruppo. Credo volesse ottenere il rispetto attraverso la paura. Ha sempre avuto bisogno di litigare con qualcuno. Lo ha fatto con almeno un giocatore importante della squadra. Questo è il suo modo di gestire, crea un rapporto idiosincratico”. E anche con il difensore francese non sono appunto mancati i dissidi. “Un giorno abbiamo avuto una discussione intensa. Ci siamo detti alcune verità, ma poi non ho giocato per quasi due mesi. Ho detto che non ero d'accordo con certi suoi modi di fare riguardo al rapporto tra lui e la squadra. Ho fatto notare di come alcuni giocatori non erano affatto soddisfatti. -ha spiegato Varane- “Lui mi ha risposto 'Ok, ho capito cosa hai detto', ma da quel momento non ho più giocato. In generale era molto teso. A volte si sforzava di ascoltare il feedback dei giocatori. A volte prendeva decisioni senza ascoltare i sentimenti dei giocatori”. L’ex difensore ha però raccontato anche alcuni lati positivi del suo percorso insieme a Ten Hag, culminato con la vittoria dell’Fa Cup nel derby contro il City a maggio 2024: “Mi ha dato la tranquillità di tornare dal mio infortunio per giocare la finale di FA Cup. Contava su di me. Questo è stato molto positivo, perché mi ha permesso di svolgere il mio ruolo nella squadra. La vittoria della coppa non è stato solo un risultato individuale ma collettivo. Io volevo il meglio per la squadra. A volte dicevo cose all'allenatore, non per me, ma per la squadra”.

Club statement: Erik ten Hag.#MUFC

— Manchester United (@ManUtd) October 28, 2024

“Ancelotti ti mette a tuo agio, Zidane difende sempre i propri giocatori”

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L’ex centrale francese invece ha poi utilizzato parole al miele per gli allenatori avuti al Real Madrid, con cui ha vinto ben 18 trofei: “Ancelotti è sempre molto vicino ai calciatori, li capisce, sa come farli sentire a loro agio e sicuri in campo. E anche Zidane è molto simile: calmo, positivo, sempre pronto a difendere i suoi giocatori. Quando un allenatore dà ai suoi giocatori sicurezza in questo modo, i giocatori vogliono ricambiare”. Per Varane il buon rapporto con i tecnici madridisti è stato solo la punta dell’iceberg all’interno di un sistema perfetto: “A Madrid, puoi vedere che c’è una struttura concreta. Un giocatore viene aggiunto, un altro se ne va, ma c'è sempre una solida base. Quando recluti giocatori giovani e talentuosi, devono imparare prima di poter giocare. Questo dà loro il tempo di svilupparsi. Quando sono arrivato, all'età di 18 anni, non avevo responsabilità nello spogliatoio. Al Real trovi un’atmosfera protettiva attorno ai giocatori. È il club dove c'è senza dubbio la maggiore pressione. Ma allo stesso tempo il club gestisce al meglio le situazioni difficili e ti dà protezione contro quella pressione. Al Manchester invece non era così”,

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Ancelotti e Varane durante un allenamento al Real Madrid (Photo by Gonzalo Arroyo Moreno/Getty Images)

“Allo United troppe aspettative sui giovani, si vuole vincere subito senza programmare”

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E come era e com’è dunque la situazione allo United? Varane ha risposto senza peli sulla lingua: "Non c'è una struttura chiara su come le cose funzionino. Non c’è una metodologia fissa. Lì non è mai responsabilità di una sola persona. Questo è il problema: non sappiamo nemmeno di chi è la colpa. Ci sono troppe persone coinvolte nel processo decisionale. Non posso dire chi sia responsabile, non lo so”. L’attuale dirigente del Como, nel quale si occupa anche di consulenza per lo sviluppo dei giovani, ha spiegato come i ragazzi al Manchester vengano messi subito in difficoltà: “Allo United possono reclutare un giovane giocatore molto costoso e farlo giocare immediatamente, con tutte le responsabilità in un campionato estremamente difficile. I ragazzi hanno un peso enorme sulle spalle fin da subito”. Infine Varane ritiene che la proprietà dello United abbia “Ceduto alla pressione delle aspettative. Devi essere in grado di costruire una strategia a lungo termine resistendo alla pressione quotidiana e alle partite ogni tre giorni. Ecco cosa è difficile. Per anni, i tifosi si aspettavano di vincere immediatamente. Chi prende le decisioni per raggiungere questi obiettivi vuole raggiungerli subito”.