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Andrea Lazzari: “Mancini deve impostare il lavoro su Bonucci e Chiellini, l’Italia sta tornando a tifare la Nazionale”

AMSTERDAM, NETHERLANDS - SEPTEMBER 07:  Head coach of Italy Roberto Mancini and Gianluca Vialli of Italy pause for the camera before to the UEFA Nations League group stage match between Netherlands and Italy at Johan Cruijff Arena on September 7, 2020 in Amsterdam, Netherlands.  (Photo by Claudio Villa/Getty Images)

Le parole di Andrea Lazzari, ex giocatore di Cagliari, Atalanta, Udinese, Grosseto.

Redazione DDD

L'attuale centrocampista della Vigor Senigallia, squadra che milita nel campionato di Eccellenza, si è catapultato negli anni nerazzurri, quando indossava la maglia della squadra con cui è cresciuto, l'Atalanta, per poi raccontarsi e raccontarci l'esperienza vissuta a Cagliari, Grosseto e a Udine. SuperNews ha chiesto ad Andrea quali siano i punti di forza e quali quelli di debolezza dell'Italia di Roberto Mancini che la manifestazione della Nations League sta facendo emergere. La squadra con cui hai iniziato il tuo percorso calcistico è l'Atalanta, in cui hai giocato nelle giovanili e, a partire dal 2002, anche in prima squadra. Che ricordi hai dell'esperienza a Bergamo? "Ho un bellissimo ricordo di tutto il percorso intrapreso nel settore giovanile, fino all'esordio in prima squadra. E' stato un grande percorso di crescita. Bergamo è la città in cui sono nato e credo che, per un ragazzo, poter giocare per la squadra della propria città sia la soddisfazione più grande". Con la maglia della Dea, nel 2004 diventi capocannoniere della Coppa Italia, realizzando ben 9 gol, di cui 5 contro la Juventus. Avresti voluto realizzare un record particolare, raggiungere un obiettivo preciso nella tua carriera? "Sono stato sorpreso e contentissimo di aver raggiunto questo risultato. Ero un giocatore ancora alle prime esperienze, non mi sarei mai aspettato di aver un exploit del genere in Coppa Italia, diventando "capocannoniere" della competizione. In ogni caso, non mi sono mai prefissato record particolari. Semplicemente, cercavo sempre di dare il mio meglio".

Andrea Lazzari

Cagliari è stata la tua parentesi più importante, quella che ha saputo far esprimere al meglio Lazzari? "Ancora prima di Cagliari, credo ci sia stata l'esperienza a Grosseto. Sono arrivato in questa società in prestito, Stefano Pioli subentrò come allenatore dopo cinque partite. Ho giocato tutta la stagione in Serie B. Soltanto dopo, ho iniziato l'avventura con il Cagliari, con cui è avvenuta la mia importantissima consacrazione in Serie A. Tuttavia, quello che ho fatto prima a Grosseto mi è servito per farmi conoscere e attirare l'interesse del Cagliari". Con la maglia della Fiorentina, nel 2012, hai realizzato un gol nei minuti di recupero contro la Roma, sigillando il 2 a 1 per la Viola. Cosa hai provato a regalare una vittoria, in trasferta all'Olimpico, che la Fiorentina non vedeva da vent'anni? "E' stata un'emozione bellissima, soprattutto a livello personale. Quell'anno non fu particolarmente positivo, quindi le poche soddisfazioni che arrivavano le vivevamo fino in fondo. Il gol al 90esimo contro la Roma fu quello che ci regalò la vittoria. La gioia che ho provato credo si possa cogliere nel momento in cui, dopo il gol, corro sotto lo speaker dei nostri tifosi per liberare tutta la tensione accumulata durante l'anno". Il tuo gol più bello? Potremmo citare quello realizzato dalla metà campo nella partita di Europa League 2013-2014 contro il Široki Brijeg? Come valuteresti gli anni giocati con la maglia dell’Udinese? "Anche a Udine sono stato benissimo. Penso di aver espresso un buon calcio con la maglia bianconera. Per due anni consecutivi, siamo riusciti a raggiungere l'Europa League, ottenendo grandi soddisfazioni anche durante la fase dei gironi, come la vittoria conquistata contro il Liverpool. Il gol al Siroki credo sia uno dei più belli che ho realizzato, dal momento che i gol da centrocampo non si vedono tutti i giorni".

Cosa pensi dell’Italia della Nations League? Quali sono i punti di forza su cui lavorare e quali i punti deboli? "Credo che il CT Mancini stia facendo un ottimo lavoro: è riuscito ad amalgamare bene questo talentuoso gruppo di giovani, che non si vedeva da tanto tempo in Italia. Insieme a qualche elemento di esperienza, come Bonucci e Chiellini, formano una squadra forte. La rosa della Nazionale ha tanti talenti, giovani, volenterosi, che in campo si aiutano tanto. Mancini deve portare avanti questa mentalità di gruppo. E' una bella squadra, che sta facendo tornare gli italiani a innamorarsi della Nazionale".

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