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Bruno Cirillo: “La Reggina mia seconda famiglia. Scudetto? L’Inter può ancora vincere, mai dire mai”

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Bruno Cirillo rivolge lo sguardo all’attuale situazione calcistica.

Redazione DDD

L’Inter ha vinto la Coppa Italia e, almeno matematicamente, è ancora in corsa per lo scudetto. Come valuti la stagione della squadra di Simone Inzaghi? "Quella dell’Inter è stata una stagione molto positiva. Hanno vinto due trofei e si giocheranno lo scudetto all’ultima giornata. Il Milan ha un vantaggio sicuramente importante, ma nel calcio tutto può succedere. Saranno 90 minuti da brividi sicuramente. I nerazzurri hanno dimostrato una grande forza, non mollano mai, come fatto contro la Juventus in finale di Coppa Italia. Di Simone Inzaghi sentiremo parlare per tanti e tanti anni, è un allenatore super preparato".

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Al Lecce hai vissuto una retrocessione in Serie B e una promozione in massima serie: che ricordi hai delle stagioni in giallorosso? Ti aspettavi che il Lecce potesse conquistare quest’anno la Serie A? Punteresti ancora su mister Baroni? "Retrocedere - l'ammissione di Bruno Cirillo a SuperNews - non è bello per nessun calciatore. Era importante riscattarsi subito e così è stato. L’anno dopo siamo risaliti subito in Serie A e i ricordi di quella promozione sono bellissimi. Lecce è una piazza importante, con un pubblico favoloso e la città è stupenda. Sono molto contento che quest’anno abbiano vinto il campionato, i giallorossi meritano la massima serie. Il Lecce ha un direttore sportivo, Pantaleo Corvino, che è tra i più bravi in circolazione, e punterei sicuramente ancora su mister Baroni, che si è guadagnato ampiamente la conferma in Serie A. Se il prossimo anno vuole salvarsi, il Lecce non deve perdere la propria identità".

Tra le tappe più importanti della tua carriera c’è Siena. In bianconero due ottime stagioni, al fianco di calciatori importanti come Chiesa e Taddei. Che ricordi hai dell’esperienza in Toscana? "A Siena ho vissuto due anni davvero positivi. Ho avuto l’onore e il piacere di giocare con grandi calciatori, ricordo in particolare Chiesa e Taddei, ma anche Cufré, Flo, Ventola e tanti altri. Era una squadra davvero fortissima e un gruppo coeso. Al Siena auguro di tornare presto in Serie A, merita sicuramente palcoscenici migliori rispetto alla Serie C".

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